Il diario di bordo
Sicilia Express, il treno che “all'incontrario va”: oltre 500 fuorisede pronti a riabbracciare la “terra madre”
Il rientro a casa di tanti siciliani, soprattutto studenti, dal Nord Italia tra nostalgia di casa e allegria
Si balla e si canta nella carrozza 9 del treno
Dal Nord, dove i giovani cercano soldi, lavoro e futuro, al Sud, dove lasciano famiglia, amici e ricordi. È questo il percorso che fa il Sicilia Express, che ci piace immaginare come un treno che "all'incontrario va" come direbbe Celentano. Un treno che ti riporta dove non ci sono opportunità, ma dove sono rimasti i tuoi affetti, le tue abitudini, il tuo passato. È così che la Regione Siciliana prova a contrastare l'annoso problema del caro voli e prova a dare una alternativa economica a chi non ha potuto comprare un biglietto di rientro per passare le feste a casa.
Domani mattina, infatti, sull'Isola sbarcheranno oltre 500 fuori-sede, raccattati dal convoglio tra Torino, Milano, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Roma e Salerno. Salvo ritardi, il treno dovrebbe mettersi alle spalle lo Stretto alle ore 7:30 per poi dividersi a Messina: metà dei vagoni saranno diretti a Palermo, l'altra metà a Siracusa.

A Milano noi siamo saliti a bordo di questo "treno dei desideri", principalmente del desiderio di riabbracciare la famiglia. Stamattina, a salutare studenti e lavoratori siciliani, nel capoluogo lombardo c'era la classica nebbia. Arrivati alla Stazione di Porta Garibaldi in leggero anticipo, non c'è voluto molto a riconoscere i nostri conterranei: tutti impazienti, davanti allo schermo, in attesa del binario che ci riporterà a casa.
Basta uno sguardo e poi: «Anche tu sul Sicilia Express, vero?». E così si inizia subito a parlare e la Stazione di Milano prende subito le sembianze di una viuzza di giù. Poi esce il binario, è il 17, e la comitiva afferra i bagagli e si dirige alla piattaforma. Arriva il treno e decine e decine di ragazzi e ragazze iniziano a salire.
Non c'è nessuno da salutare, perché genitori, parenti e amici saranno a destinazione. E allora parte la ricerca del proprio scompartimento. Una volta sistemati siamo andati subito verso la carrozza 9, che precede la carrozza ristorante. Questa, sin dalla partenza, è stato il cuore pulsante del treno. Qui si fa amicizia, si balla, si canta sulle note dei successi in dialetto di Lello Analfino. E poi si beve, nel contesto di una degustazioni di vini di produzione regionale, e ancora si mangia e poi ci si diverte un'altra volta con la tombola e altri giochi di gruppo.
Poi c'è chi guarda la partita del Palermo e chi, forse dopo qualche calice di Nero d'Avola di troppo, intona «Cittadini semi tutti devoti tutti» — seguito da un sonoro «Cettu, cettu» — a pochi passi dal bancone della carrozza ristorante. Dai corridoi si sente anche qualcuno che prova ad attaccare bottone con una delle più classiche domande: «Ma ti posso chiedere una cosa? Per te è arancino o arancina?». «È masculu» arriva prontamente la risposta.

Insomma, il tempo passa a bordo del treno. E come ci hanno detto Riccardo e Luigi, di Siracusa e Canicattì, impiantati a Torino per lavorare, «è una sorta di viaggio della speranza ma in buona compagnia». E quindi sì, la scelta è quasi obbligata per ragioni economiche, ma è anche l'occasione per condividere il viaggio con chi ha i tuoi problemi, ma anche le tue stesse radici. Come ribadito dallo stesso Lello Analfino, che dopo l'esibizione ha voluto commentare l'iniziativa: «Il Sicilia Express è un'idea, ma il problema del caro voli rimane».
Il caro-voli
A novembre le tratte aree per l'Isola da Milano costavano oltre 170€ con un aumento del 900% rispetto alla tariffa base, a dicembre sono arrivate addirittura a 400€. Nelle stesse date Milano-Barcellona costa solo 110€. Neanche treni e Flixbus sono una soluzione con prezzi altrettanto alti e viaggi da 20 a 24 ore. Una beffa per i fuori-sede siciliani, che sono sempre di più e sempre più in difficoltà in tema di rientri per le feste.
Grazie al Sicilia Express tra studenti e giovani lavoratori, ma anche famiglie con bambini e lavoratori più senior, almeno mille espatriati riescono a rivedere le sponde della nostra Isola e passare Natale e Capodanno vicino ai propri cari. E lo fanno divertendosi, condividendo, ammazzando la noia e sorridendo. Ma soprattutto lo fanno in compagnia con centinaia di conterranei, perché alla fine si sa che mal comune è mezzo gaudio.