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PALERMO

«Decuffarizziamo la Sicilia», la protesta delle forze di opposizione davanti la sede della Regione

Per i leader non basta la cacciata della Dc, in coro chiedono le dimissioni del governo Schifani

Antonio Giordano

11 Novembre 2025, 23:18

12 Novembre 2025, 11:18

Pressione sul governo fuori e dentro il palazzo. L’opposizione prova a soffiare ancora sul fuoco delle inchieste che hanno colpito Totò Cuffaro e lo fa sia in piazza che all'Ars, dove la commissione antimafia presenta la relazione sull'operato nel 2025. Per questo i leader dell'opposizione si incontrano davanti a palazzo d'Orleans e chiedono le dimissioni del governo.

L'impressione raccolta tra la folla di piazza Indipendenza, e ripetuta da tutti i leader dell'opposizione, è che le dimissioni degli assessori Dc chieste e ottenute dal presidente della Regione siano solo la ricerca di un capro espiatorio. Lo dice Ismaele La Vardera, che detta i tempi scandendo gli interventi di tutti gli altri leader come un presentatore televisivo, circondato da persone che gli chiedono un selfie: «Porto la mia solidarietà a Cuffaro e gli uomini della Dc: re Schifani ha deciso per loro un trattamento diverso, mandando loro a casa ma non Sammartino e Amata. La questione è che Schifani dovrebbe avere il coraggio di dimettersi e dire che ha fallito».

A ruota parlano tutti gli altri leader ed esponenti dell'opposizione. Per Anthony Barbagallo, segretario del Pd, «Schifani non è adatto a governare, la cosa più adatta è che si restituisca la parola ai siciliani», e la stessa cosa ribadiscono gli altri esponenti, da Fabio Giambrone di Europa Verde a Pierpaolo Montalto di Sinistra Italiana, passando per Alfio Mannino della Cgil, Nuccio Di Paola del M5S, Carmelo Miceli di Progetto Italia Civica e Davide Faraone di Italia Viva.

L'intenzione di tirare giù Schifani, che la piazza chiama Renato Cuffaro in un cartello, non è la sola che muove la folla. C'è aria di un blocco politico alterntivo, e il più esplicito a dirlo è Di Paola: «Questo centrodestra ormai è fallito, dobbiamo vincere e governare la Regione Siciliana». Alla fine a riassumere meglio quello che si muove è Carmelo Miceli: «Vogliamo primarie aperte».

Nel corso della giornata Schifani, a Roma per alcune vertenze sindacali, è criticato anche per la sua assenza. La replica della maggioranza è affidata a Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia: «L'opposizione, oggi, ha toccato il fondo della contraddizione: se il Presidente si assenta per occuparsi concretamente di vertenze a tutela dei lavoratori e del territorio, lo criticano. Se, in altre circostanze, non lo facesse, lo criticherebbero ugualmente».