Un “condominio fantasma” creato ad arte per accedere illecitamente al Superbonus 110%: è l’asse portante della sofisticata frode individuata dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Siracusa, che ha eseguito il sequestro preventivo di beni e crediti d’imposta per oltre 10 milioni di euro.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Siracusa, attribuiscono la regia del meccanismo al rappresentante di una società edile siracusana, che avrebbe simulato la costituzione di un condominio inesistente con lo scopo di ottenere indebiti vantaggi fiscali.
L’operazione ha preso le mosse dall’acquisizione, per circa 1 milione di euro, di un albergo dismesso di oltre 5.000 metri quadrati nel capoluogo. L’edificio, completamente in abbandono, è stato riconvertito dalla società in un moderno complesso residenziale, con diverse unità già alienate, ma — secondo gli inquirenti — con lavori finanziati di fatto dallo Stato.
Per dare corso al disegno illecito, l’impresa ha proceduto al frazionamento catastale, ricavando 101 unità tra appartamenti, box auto e moto; quindi ha sottoscritto cinque contratti preliminari di vendita con soggetti compiacenti, tra cui la moglie del legale rappresentante e alcuni familiari dei soci. Pochi giorni dopo, i cinque privati e il rappresentante della società si sono riuniti inscenando un’assemblea condominiale, verbalizzando la nascita del “condominio”. Un impianto che, in apparenza, poteva sembrare regolare.
Le Fiamme Gialle hanno però accertato l’assenza di qualsiasi effettivo trasferimento di proprietà: i preliminari comportavano un mero impegno reciproco alla futura vendita e, di conseguenza, tutte le unità continuavano a risultare intestate all’impresa che aveva acquistato l’intero stabile.
Per completare il raggiro, il sedicente condominio ha stipulato tre appalti per interventi di efficientamento energetico, installazione di impianti fotovoltaici e adeguamento sismico, affidandoli a un consorzio con sede in provincia di Ragusa. Al termine dei lavori, è stata trasmessa all’Agenzia delle Entrate un’istanza per il riconoscimento di crediti d’imposta per circa 15 milioni di euro, da cui sono scaturite agevolazioni per “soli” 10 milioni.
Gli approfondimenti investigativi hanno inoltre rilevato che i crediti, generati illecitamente, sono stati ceduti al consorzio esecutore, che li ha poi trasferiti — monetizzandoli — a una società multinazionale del settore energetico, risultata estranea alla frode.
In sostanza, l’escamotage del “condominio” sarebbe stato utilizzato per ottenere benefici non spettanti: la normativa sul Superbonus 110% esclude espressamente l’accesso alle agevolazioni per chi svolge attività di impresa. L’obiettivo, secondo l’accusa, era ristrutturare integralmente l’immobile a carico della finanza pubblica, per poi procedere alla vendita degli appartamenti.
Alla luce degli elementi raccolti, la magistratura siracusana ha iscritto nel registro degli indagati 11 soggetti — una società e dieci persone fisiche — per truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Su richiesta della Procura, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni, conti correnti e crediti fiscali riconducibili alla società di costruzioni e ai falsi acquirenti, per un totale superiore a 10 milioni di euro.
L’operazione dei finanzieri di Siracusa rappresenta un ulteriore risultato nella lotta alle frodi connesse ai bonus edilizi, un fenomeno che continua a minacciare la finanza pubblica e l’integrità del sistema di incentivi statali.