IL PERSONAGGIO
Il cordone invisibile, Romina Power e il dolore per Ylenia: «So che mia figlia è viva»
L'appello: «Servirebbe una Fondazione per le ragazze scomparse, per mostrare loro che non sono state dimenticate»
“Una madre conserva un cordone ombelicale invisibile con i figli che mette al mondo: se Ylenia fosse morta lo avrei sentito. Servirebbe una Fondazione per le ragazze scomparse, per mostrare loro che non sono state dimenticate, che aspettiamo di rivederle, che non abbiamo mai smesso di amarle e di cercarle.”
A parlare è Romina Power, che nell’intervista al Corriere della Sera torna sulla scomparsa della figlia a New Orleans, all’inizio del 1994, e presenta il suo nuovo libro, in uscita il 25 novembre per Rizzoli, “Pensieri profondamente semplici”, una sorta di abbecedario personale.
Fino a quell’anno, racconta, conservava ogni ritaglio che la riguardasse. Poi smise. Nel volume spiega perché: su Ylenia e sul divorzio, “hanno parlato tutti tranne me”. E offre la sua versione.
Tra le ferite più dolorose, un titolo del quotidiano milanese La Notte: “Qui a Milano c’era un giornale che si chiamava La Notte — ebbene, fece un titolo cubitale in prima pagina: 'Ylenia è morta'. Senza prove, senza niente. Ma come si deve sentire una madre che ha la speranza nel cuore?”
Non fu l’unica falsità, aggiunge. “Hanno anche detto che tenevamo Ylenia nascosta in casa pur di farci pubblicità. Per non parlare delle cose false su mia figlia: che facesse uso di droga, che avesse scelto lei di buttarsi nel Mississippi. Ma Ylenia era curiosa, brillante, le mancava un esame per laurearsi al King’s College. E sapeva nuotare. Non ho mai creduto — afferma — alla versione del guardiano dell’Acquario che aveva detto di averla vista: la sua descrizione era inattendibile.”
Dopo la scomparsa, l’unica collega del mondo dello spettacolo a farsi sentire fu Sophia Loren: “Non posso dimenticare la sua telefonata. Si mise a piangere, mi era vicina da mamma a mamma.”
La famiglia restò a New Orleans quasi un mese, poi Al Bano insisté per rientrare: aveva impegni di lavoro. È lì che nacque la frattura poi sfociata nel divorzio? “Può darsi che abbia contribuito...”, ammette Power, che confessa di aver avuto incubi ricorrenti negli anni del maggior successo. “Forse perché non era la vita che volevo. Il successo non ti rende felice in automatico. Io sognavo di fare una vacanza ogni tanto in un posto tranquillo. La famiglia, per me, era la cosa più importante.”
Oggi l’artista, 74 anni, vive in Puglia, nel Leccese, con il fratello Tyrone e il figlio Yari, nella sua masseria circondata da “cani, gatti, galline, rane, 90mila api”.
Da qui l’appello: “Vorrei dire a quelli che spruzzano gli antiparassitari agli ulivi di smettere di farlo durante il giorno, perché mi hanno ucciso un’arnia intera, al mio apicoltore cinque.”