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Il prof. Garattini smonta il "digiuno intermittente": «Vi spiego perché non serve a niente»

Le parole del direttore dell’Irccs Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano a La volta buona sul rapporto tra alimentazione e salute

Fabio Russello

01 Novembre 2025, 16:52

Il prof. Garattini smonta il "digiuno intermittente": «Vi spiego perché non serve a niente»

Il prof. Silvio Garattini

Non conta il ‘quando’, ma il ‘quanto’. Bisogna mangiare poco.” Con questa sintesi il professor Silvio Garattini, direttore dell’Irccs Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, interviene a La volta buona sul rapporto tra alimentazione e salute, ridimensionando l’efficacia dei vari protocolli di digiuno.

“Alla fine è questione di abitudini. Se uno ha poco tempo a mezzogiorno, mangerà poco a pranzo. Se ha più tempo, concentrerà l’assunzione dei pasti lì. Ma l’importante, in generale, è mantenere l’organismo su un ritmo costante e mangiare poco, come dicevano i nostri nonni: bisogna alzarsi da tavola con un po’ di fame”, osserva l’esperto, sottolineando come oggi sia più difficile per via dei frigoriferi sempre pieni.

“Uno dei segreti della longevità è mangiare poco.”

Sui consumi di vino, Garattini è netto: “Il vino è cancerogeno, contiene alcol. In Italia c’è una cultura del vino, ma, come effetti, non cambia niente tra vino rosso o vino bianco. È difficile per noi accettare questa idea vista la nostra cultura. Molti stanno lavorando per produrre il vino dealcolato.”

Capitolo dolci: “Il cervello ha bisogno di 90 grammi di zucchero al giorno, dipende sempre dall’equilibrio complessivo dell’alimentazione. Se si mangiano poco altre cose, ci si può concedere un dolcetto. Se si mangia relativamente poco, il dolce si inserisce nelle calorie della giornata.”