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I 125 anni del Club

Diecimila in festa al San Filippo: «Il Messina tornerà grande»

Il patron Davis, il vice Pagniello. «Questo entusiasmo ci spingerà a fare ancora meglio. L’accordo con “La Sicilia” è molto più di una partnership commerciale, abbiamo ragionato col cuore». Il tecnico Romano: «Dal -14 alla lotta salvezza oggi possibile: miracolo a cui ho sempre creduto». Il pubblico ha applaudito: «La nuova realtà giallorossa ci trasmette finalmente vibrazioni positive»

Giovanni Finocchiaro

01 Dicembre 2025, 23:34

02 Dicembre 2025, 00:39

Diecimila in festa al San Filippo :«Il Messina tornerà grande». La festa per i 125 anni del Club

Alle otto della sera la storia del Messina cambia. E a testimoniarlo sono diecimila persone arrivate al San Filippo non solo per Nesta e Cannavaro, ma per ribadire il loro senso di appartenenza alla maglia nel corso di “125 legends”, ovvero il compleanno della realtà giallorossa organizzata dal Racing City Group. Il grido “Siamo messinesi” riecheggia sulle tribune come il manifesto della ripartenza. Dai ricordi l’ambiente giallorosso ha tratto beneficio per una nuova rincorsa che è già in atto. In riva allo Stretto tifosi e città fedele al calcio hanno vissuto il dramma della crisi, del fallimento, dei forti dubbi legati alla rinascita.

L’arrivo di Justin Davis e di Morris Pagniello, in rappresentanza del Racing City Group, ha dato nuovo impulso alla vita di una società penalizzata, sì, di 14 punti, ma viva in un campionato infernale come la Serie D tanto da aver cancellato il Gap per riallinearsi nella corsa salvezza.

«Non ci credeva nessuno» sibila nella pancia dello stadio Pippetto Romano. Cannavaro si ferma e si complimenta. Si fermano tutti quanti i suoi compagni e tifosi. «A Messina ho vissuto le stagioni più belle, da calciatore. Siamo andati dalla Serie D dritti fino al promozione in B. Anni difficili, ma eravamo davvero legati alla maglia giallorossa. Ecco perché quando mi hanno chiesto di tornare ad allenare ho detto senza pensarci un attimo. Il -14? Tutti mi dicevano che ero un pazzo, che non avrei resistito un solo giorno. Invece sono qui. Ho nuotato controcorrente”.

Romano accenna anche all’accordo con La Sicilia che è media partner del Messina: «Un giornale importante, 80 anni di storia, al nostro fianco. Una realtà di caratura nazionale, visto che è tornato nelle edicole di Roma e di Milano. Ecco questo segnale significa che la dirigenza ha lavorato bene, che ci sono realtà imprenditoriali di prestigio assoluto che investono sul nostro territorio».

Justine Davis e Morris Pagniello a fine serata sono stremati, commossi, non credono ancora ai loro occhi: «La risposta del pubblico è stata eccezionale – ammettono all’unisono – ci ha trasmesso una carica ulteriore. Siamo convinti che faremo bene. Il legame con La Sicilia? Vogliamo ringraziare ancora una volta l’editore Salvatore Palella e tutto il gruppo per la fiducia dimostrata nei confronti del nostro progetto. Questo accordo biennale è molto più di una partnership commerciale. Qui si ragiona con il cuore, con la voglia di valorizzare realtà della terra siciliana che meritano la ribalta nazionale per la storia che hanno raccontato e per il potenziale che riemerge».

Serate come quella di ieri hanno cementato nuove intese, risvegliando vecchie passioni in una città che aspettava soltanto l’arrivo di dirigenti che potessero comprendere subito l’amore che Messina ha avuto e che ha per il calcio.

Dalla storia si impara tanto. Così quando il padre di Totò Schillaci ha messo piede in campo e abbiamo incrociato i suoi occhi lucidi - gli stessi che avevamo visto qualche giorno prima a Palermo - beh, quello è stato il segnale giusto. Qualcosa di magico stava per accadere. Così i tifosi hanno gridato fino all’impossibile il nome di Totò che ieri avrebbe compiuto 61 anni, quello di Franco Scoglio e dei suoi “bastardi”, base dei successi epici, quello di Zeman e di tanti altri protagonisti dell’era giallorossa. C’era anche l’ex presidente Franza che ha abbracciato Storari e gli altri protagonisti dell’ultima Serie A.

Insomma dalla storia si impara tanto. Davis e Pagniello hanno voglia di rilanciare il Messina: «Se nonostante il -14 ci sono realtà che vogliono aiutare a realizzare il sogno, significa che una base solida di serietà e programmazione esiste». Messina non aspettava altro.

Quando a notte fonda si è chiuso l’ultimo dei cancelli del labirintico stadio San Filippo, i 10mila che sono tornati a casa lo hanno pensato per tutto il tempo in cui hanno visto star e vecchie glorie in campo: «A Messina c’è qualcosa di nuovo che ci farà tornare allo stadio. La realtà giallorossa finalmente ci ha trasmesso vibrazioni positive».