×

calcio serie c

Siracusa e Latina, 13 anni dopo: dal sogno della B alla categoria da difendere

Una partita che è anche un viaggio nella memoria: dallo slancio di una squadra capace di stupire all’esigenza attuale di mantenere stabilità in una categoria da difendere

Manuel Bisceglie

07 Novembre 2025, 23:07

Siracusa e Latina, 13 anni dopo: dal sogno della B alla categoria da difendere

Marco Mancosu nella sfida con il Latina del 2012

Siracusa e Latina, dove eravamo rimasti? Esattamente a 13 anni fa, quando alla prima di ritorno della allora Prima divisione - Lega Pro (l’attuale Serie C) nel gennaio 2012 le due squadre furono protagoniste di un pareggio senza reti ma con diverse emozioni. Una, in particolare, il gol annullato a Marco Mancosu per probabile posizione irregolare, che aveva provato a “stappare” un match inchiodato sull’equilibrio. A conferma che i laziali si rivelarono ostici e scorbutici nonostante la differenza di punti in classifica e di qualità degli organici.

Quello era il Siracusa dei Davide e Paolo Baiocco, di Coda, Mancosu, Moi, Ignoffo, Montalto, Lucenti, Longoni ma anche Spinelli e Giordano (che sono attualmente nei ranghi così come Gigi Calabrese al settore giovanile). Era un Siracusa che – ricordarlo rappresenta sempre un pugno al cuore per i più affezionati – a fine stagione, senza penalizzazioni, avrebbe festeggiato il salto in Serie B a distanza di oltre 50 anni, mentre il Latina ottenne una sofferta e risicata salvezza. Ma in quel doppio confronto, però, gli azzurri non seppero sfondare, se non nel match inaugurale dell’andata quando Montalto su punizione recuperò il vantaggio di Jefferson in un pomeriggio umido di fine estate in terra laziale.

E poi la gara di ritorno, che tornò a distanza di circa 20 anni dall’ultima sfida (quella sì vinta dagli azzurri) a conferma che questo incrocio è sempre stato un inedito. Ma quella gara segnò anche un altro aspetto che ha sempre rappresentato il tallone d’Achille della Siracusa calcistica: la poca affezione, se non nei momenti di gloria. Eppure quello era un Siracusa che svoltò il girone di andata con i galloni di campione d’inverno dopo aver battuto il Frosinone in casa con tanto di radiocronaca Rai a “Tutto il calcio minuto per minuto”. Tanto più che l’allora inviato Tonino Raffa chiuse il collegamento con: «È tutto da Siracusa: Siracusa batte Frosinone 1-0, rete di Longoni, Siracusa campione d’inverno». E scusate se è poco per chi, nel corso di questi decenni, è stato abituato sempre a vedere trionfare gli aretusei al massimo in Quarta serie per poi vivacchiare un paio di stagioni in C e ripiombare nell’inferno dei dilettanti.

Fu musica per le orecchie di tanti tifosi attaccati ancora alla radiolina o per chi riascoltò poi quelle considerazioni finali. Ma non fu musica per il presidente Luigi Salvoldi che pochi giorni dopo si rammaricò pubblicamente del fatto che il basso numero di spettatori (poco più di mille per una squadra in testa in C come non lo era mai stata) era sintomo di una piazza a cui il calcio, probabilmente, interessava fino a un certo punto. E chissà se, col senno del poi, non fu anche questo aspetto a scoraggiare il massimo dirigente che poi subì altre penalizzazioni e a fine anno, dopo il play-off perso con il Lanciano, disse basta.