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Volley

Pallavolo Catania, scontro al vetriolo fra nuova e vecchia proprietà

Il presidente della società Sviluppo Sud (Pino Carbone) accusa, il n. 1 della Saturnia Acicastello, ex patron del sodalizio di Serie A2 (Luigi Pulvirenti), replica

Nunzio Casabianca

11 Ottobre 2025, 20:07

20:11

Uno scorcio del PalaCatania

Il palasport etneo sede delle gare casalinghe della Sviluppo Sud

A margine della presentazione ufficiale della Sviluppo Sud Catania di volley che quest'anno parteciperà al campionato di Serie A2 maschile con una nuova proprietà, dopo il “passaggio di consegne” definito qualche mese addietro con la Saturnia Acicastello di Luigi Pulvirenti, si sono registrati momenti di tensione per alcune dichiarazione al “vetriolo” del nuovo presidente del club, Pino Carbone. Questi, di seguito, i comunicati ufficiali del club presieduto da Carbone e la replica dell'ex presidente Pulvirenti.

IL COMUNICATO UFFICIALE ALLA SVILUPPO SUD CATANIA

Mi sento onorato di rappresentare i colori di Catania in uno sport che non è di massa, ma che vive di passione e familiarità. Siamo qui non per usare Catania come vetrina o trampolino, ma perché crediamo in Catania, nelle sue potenzialità, nella sua gente e nella sua tradizione sportiva”.

Il presidente ha ricordato come la nuova gestione abbia raccolto un’eredità complessa, chiarendo i motivi che hanno portato alla riorganizzazione societaria. “Abbiamo acquisito le azioni del club per salvare la categoria e garantire continuità. Non ci accontentiamo della Serie A2: vogliamo costruire, passo dopo passo, una realtà che riporti Catania nella massima serie del volley nazionale. E lo vogliamo fare qui, con il contributo e la partecipazione di tutti gli amici di Catania”.

Carbone non ha nascosto il proprio rammarico per la condotta del precedente presidente, precisando tuttavia di voler mantenere toni di rispetto nei confronti di chi ha condiviso, in passato, la stessa passione sportiva. “Mi dispiace dirlo, ma devo essere sincero. Credevo di aver abbracciato una dirigenza animata dal nostro stesso spirito, invece, ho dovuto constatare che il vecchio presidente non ha compreso il gesto che abbiamo fatto. Il nostro intervento aveva un solo obiettivo: salvare la pallavolo, salvare una categoria, salvare anche la sua persona da conseguenze spiacevoli. Purtroppo, oggi, la sua totale assenza, soprattutto rispetto agli impegni con ex tesserati e collaboratori, dimostra che non ha voluto assumersi le proprie responsabilità”.

Il presidente ha aggiunto: “Non voglio più parlare di lui. Il rapporto si chiude qui, con un semplice saluto formale. Mi interessa invece ringraziare chi, con senso di responsabilità, sta lavorando ogni giorno per il futuro del club: Enzo Pulvirenti, Piero D’Angelo e tutti gli altri dirigenti che credono nel progetto e che meritano di essere valorizzati”.

Carbone ha poi voluto lanciare un messaggio chiaro al movimento pallavolistico nazionale. “Catania non è una società di secondo livello. Non facciamo baratti né compromessi. Non svendiamo la nostra dignità sportiva. Noi rappresentiamo il Sud con orgoglio e vogliamo dimostrare che siamo all’altezza di qualunque piazza italiana, da Milano a Ravenna”.

Ampio spazio è stato dedicato al rapporto con il territorio e alla volontà di aprire la società alla città.

Il volley Catania non è di Carbone. Il volley Catania è di Catania. Chi ama questo sport deve sentirsi parte di un progetto collettivo. Vogliamo costruire una comunità sportiva aperta, dialogante e trasparente. Le porte del PalaCatania saranno sempre aperte ai giovani e alle società del territorio. I ragazzi che praticano pallavolo entreranno gratis, così come chi accompagna un amico per scoprire questo sport”.

Infine, il presidente ha chiarito gli obiettivi a breve e medio termine. “Noi siamo pronti, già dal prossimo mese, a trasferire stabilmente la squadra a Catania se ci saranno le condizioni. Se la città risponderà con entusiasmo, se il pubblico ci seguirà, se percepiremo che qui si può fare pallavolo di alto livello, resteremo a Catania in pianta stabile. Gli appartamenti che oggi ospitano gli atleti a Palmi saranno destinati alle ragazze della squadra femminile, e la squadra maschile verrà a Catania, dove deve essere.”

Carbone conclude con un invito all’unità: “Vogliamo rappresentare Catania e tutto il Sud. Non in contrapposizione al Nord, ma per far capire che anche qui ci sono professionalità, serietà e ambizione. Il nostro progetto è aperto, condiviso, radicato nel territorio. Catania è la Milano del Sud, e insieme possiamo riportare il grande volley dove merita.”

LA REPLICA DI LUIGI PULVIRENTI

Nessuno ha salvato qualcuno. Noi abbiamo chiuso un accordo e, come in tutti gli accordi, la convenienza è stata di entrambe le parti. Il mio obiettivo era salvare la categoria nella nostra città, il suo di avere una società con cui poter coltivare le sue ambizioni.
Chi acquista una società come la nostra acquisisce, insieme al patrimonio, alla tradizione, alla storia, al titolo, alla categoria, la possibilità di fare pallavolo in una delle città più grandi d’Italia. Ma anche si assume obbligazioni, cosa che il dottor Carbone ha fatto liberamente, consapevolmente e pienamente informato sullo stato della società.
Non comprendo quindi perché egli afferma che io non abbia adempiuto miei impegni, quando dal momento in cui ha acquisito la società questi impegni sono passati in capo a lui.
Che io non sia stato assente non solo è dimostrato dagli incontri avuti dal dottor Carbone, grazie alla mia introduzione, ai massimi livelli istituzionali, Imprenditoriali, editoriali e associativi della città di Catania, ma dal fatto che la struttura organizzativa che lo sostiene oggi è quella costruita durante gli anni della mia presidenza. Da appassionato di pallavolo della mia città auguro comunque al dottor Carbone e al suo progetto di poter centrare gli obiettivi che si è prefisso, perché ne verrebbe un bene per il nostro movimento pallavolistico e per Catania”.