×

zona nord

Tra autonomia e ipotesi di unione, Lentini e Carlentini chiudono un anno complesso

Il 2025 conferma due traiettorie autonome: crisi politica e necessità di stabilità per Lentini, scelte organizzative controverse e tensioni interne per Carlentini

31 Dicembre 2025, 13:05

Tra autonomia e ipotesi di unione, Lentini e Carlentini chiudono un anno complesso

Tra identità e scossoni politici si chiude un altro anno per i due Comuni vicini, legati dalla geografia e dalla storia, ma ancora oggi profondamente diversi per dinamiche sociali e amministrative.

Una vicinanza che da sempre alimenta confronti, paragoni e, ciclicamente, anche il dibattito sull’ipotesi di un’unione, sostenuta da una parte della cittadinanza come possibile risposta alle sfide future. Un’idea che però, al momento, resta sullo sfondo, senza trovare un consenso ampio e condiviso.

Nel corso del 2025, entrambe le comunità hanno continuato a percorrere strade autonome, confermando quanto, al di là dei pochi chilometri che le separano, mantengano caratteristiche proprie e sensibilità differenti.

A segnare in modo particolare la fine dell’anno è però la situazione politica di Lentini caratterizzata da forti tensioni e ripetuti scossoni, che hanno messo in evidenza una crescente fragilità della maggioranza.

Il clima in Consiglio comunale si è fatto sempre più acceso, al punto che diverse forze politiche hanno apertamente invocato la presentazione di una mozione di sfiducia, mai presentata, ma che comunque indica il segnale di un malessere politico ormai difficile da ignorare.

Mentre Lentini è chiamata a ritrovare stabilità e chiarezza, riuscendo pur tuttavia a garantire 32 ore per il 2026 a tutti i dipendenti part time, Carlentini osserva da vicino, proseguendo il proprio percorso tra continuità e sfide locali.

Qui, almeno in apparenza, tutto sembra andare per il verso giusto. Ma è proprio in questo “sembra” che si incrina il racconto perché sotto una gestione che appare ordinata, a Carlentini restano cittadini scontenti, problemi irrisolti e una fiducia che non è affatto unanime.

Resta tuttavia aperta una questione che continua a pesare sul clima interno all’Ente. L’amministrazione ha scelto di puntare su progressioni verticali riservate a un numero limitato di impiegati e, parallelamente, di avviare nuovi concorsi pubblici per l’assunzione di figure esterne.

Una strategia che, se da un lato risponde a esigenze di rinnovamento e rafforzamento dell’organico, dall’altro ha finito per escludere e spezzare le legittime aspettative di quasi cento dipendenti che da anni garantiscono continuità e competenze all’interno della struttura, alimentando un diffuso senso di frustrazione e mancato riconoscimento.

Il 2026 si apre con sfide comuni per i due enti vicini, divisi amministrativamente ma uniti da problemi, opportunità e cittadini da ascoltare.