Palazzo dei Normanni
La Finanziaria torna in Aula tra le polemiche: "Trasferito il medico che ha denunciato il caso dei comandati"
Previsto lo stralcio di molte norme della legge di stabilità. La denuncia di La Vardera sulla Sanità.
La Finanziaria regionale riparte, con qualche esitazione, dall'articolo 22 che prevede uno stanziamento da oltre 3,5 milioni per la piattaforma digitale del dipartimento tecnico. E da nuove polemiche. Il deputato di Controcorrente, Ismaele La Vardera ha denunciato in Aula il trasferimento immediato del medico sindacalista Salvatore Mario Macrì, “reo” di avere firmato la lettera di denuncia del sindacato Coam sui cosiddetti “comandati” nella Sanità, cioè medici o amministrativi assunti in Asp e ospedali e trasferiti negli uffici regionali con stipendi da capogiro. “Sto abbandonando l'Aula per tenere una conferenza stampa a Messina, in compagnia del deputato di Forza Italia, Tommaso Calderone”.
Nel frattempo, nelle stanze della presidenza dell'Ars, si “sforbicia”. La Finanziaria infatti, in mattinata, tornerà in Aula assai più snella. Saranno stralciate, probabilmente, tutte le norme cosiddette ordinamentali (quelle, cioè, che modificano altre norme senza introdurre nuove spese), oltre ad articoli considerati troppo “micro”, cioè territoriali.
Dopo le tensioni di ieri, riparte la corsa per l'approvazione della legge di stabilità. Una seduta presieduta inizialmente dal vice presidente Nuccio Di Paola e alla quale non parteciperà il presidente della Regione Renato Schifani che ha comunicato all'Aula i motivi della sua assenza: “Parteciperò alla cerimonia di auguri per le alte cariche del presidente della Repubblica, al Quirinale. Appuntamento istituzionale al quale è doveroso partecipare”.
L'articolo 22 passa dopo la richiesta di verifica del voto legale, richiesta dal Movimento cinque stelle. L'obiettivo che filtra dai corridoi del palazzo è quello di chiudere l'esame della Finanziaria entro la tarda serata di oggi, o al massimo domani.
Si passa poi all'esame di una norma voluta dal governo dopo le notizie sulla crisi idrica soprattutto in provincia di Agrigento. È quella con la quale vengono anticipati i fondi per i debiti dei Comuni nei confronti di Siciliacque, per scongiurare l'interruzione della fornitura di acqua, appunto. “Così si scarica sui Comuni debiti che in realtà sono originati dalla Regione che ha passato ai Comuni la gestione di Eas”, ha denunciato la deputata grillina Cristina Ciminnisi.