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L'incontro

La Vardera fa "scruscio" per la guida della Regione Siciliana e fa tornare nell'isola Piera Aiello

A Gela il matrimonio politico con il movimento PeR di Donegani sotto gli occhi degli on. Di Paola (M5S) e Barbagallo (Pd)

Maria Concetta Goldini

06 Dicembre 2025, 00:39

La Vardera fa "scruscio" per la guida della Regione Siciliana e fa tornare nell'isola Piera Aiello

Ismaele La Vardera vuole “fare scruscio” e può contare sull’appoggio disinteressato di Piera Aiello, testimone di giustizia, che aveva appeso ai chiodi le scarpe della politica e per stare con lui ritornerà a vivere e lavorare in Sicilia dopo 35 anni. “U picciriddru tiktoker” suona la tromba di guerra da Gela accerchiato dai suoi 68 fari sparsi in tutta la Sicilia (insieme fanno quasi 2000 tesserati) e dai vertici regionali di tutti i partiti e movimenti dell’area progressista che hanno risposto compatti all’appello.

Non c’è tempo da perdere per l’on. Ismaele La Vardera «perché il governo Schifani imploderà su se stesso e questo accadrà presto, quindi bisogna agire subito». Lui è pronto. Il programma per il governo alternativo della Regione lo stanno scrivendo i responsabili dei dipartimenti e sarà pronto per l’incontro del 14 febbraio a Palermo. Si festeggia un anno di vita del movimento e si lancia il programma. Il dialogo con le forze del centrosinistra per costruire l’alleanza c’è. Sarà il campo largo – come piace all’on Di Paola o il campo reale come lo chiama La Vardera? Poco importa il nome. Al coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola, interessa “il metodo”. A cominciare da quello con cui si sceglierà il candidato. Per il resto i due vanno d’accordo su tutto.

A Gela La Vardera fa bottino: incassa il sì del sindaco Terenziano Di Stefano che ha “le porte apertissime” e sigla un patto federativo con l’ex deputato Pd Miguel Donegani che ha costruito partendo da Gela il movimento regionale PeR (progressisti e rinnovatori) e avrà un ruolo regionale nella stanza dei bottoni. In tasca ha già la candidatura alle Regionali. «Con Donegani siamo la stessa cosa – ha detto La Vardera – con lui ho unità d’intenti». Credono entrambi nella costruzione del campo della realtà, un’alleanza coerente nell’impostazione. «Niente trasformisti e pezzi di centrodestra», ha posto come esigenza Donegani che sposa in pieno la candidatura di La Vardera alla Presidenza della Regione. «Meglio un tiktoker che un delinquente all’Ars», ha detto il fondatore di PeR. «È vero, non abbiamo mai governato un condominio – ha detto Gandolfo Lo Verde, segretario regionale di Controcorrentema non abbiamo mai truccato appalti o pilotato concorsi e abbiamo gli attributi per governare la Sicilia». «Noi siamo fieramente diversi da questo governo regionale» ha incalzato La Vardera, che non ha più rossore.

«Noi abbiamo il senso della dignità. Loro no. Pur di non perdere pacchetti di voti se il padre non è candidabile propongono il figlio», ha sottolineato citando i casi dell’assessore Colianni e di Genovese junior. Il piano dell’ex iena punta alla gente che non va a votare perché delusa e anche, cambiando la legge, a far sì che alle Regionali possano votare anche gli 850 mila siciliani sparsi nel mondo.

Le prove generali di Gela sono state per Controcorrente un test positivo, ma il cammino è in salita e non solo per la neo coppia politica La Vardera – Donegani ma per l’intera coalizione.