«Quando viene meno il numero legale è sempre una sconfitta per tutto il consiglio comunale», così commenta l'esito del voto, il presidente del consiglio comunale, Nello Pergolizzi, di Sud chiama Nord. Dopo un'accesa seduta consiliare, ieri, infatti, alle 18.46, ovvero al momento in cui si doveva votare le discusse delibere sugli studentati il numero legale è venuto meno.
Una serie di improvvise assenze ha fatto venire meno la possibilità di votare. Tutto rinviato a domani, quindi, quando la seduta consiliare si prevede ancora più accesa e più lunga. Se non si voterà domani, d'altronde, cadrà la sessione relativa alle delibere che dovranno tornare in commissione. Di fatto, quindi, è venuto a mancare il voto di maggioranza e del centrodestra. «Non hanno voluto prendersi la responsabilità di votare, senza avere un esito certo del voto», suggerisce qualcuno nel dietro le quinte del consiglio comunale.
Ma cosa si votava ieri esattamente a Messina? Sul tavolo dei consiglieri comunali, in tutto 32, c’erano tre delibere, tutte riguardanti una richiesta della società Zanklon, di Pietro Giostra, per l’aumento di edificabilità in tre zone. La prima a Minissale, proprio dietro al Policlinico, la seconda in via Catania, all’altezza del viale Europa, la terza dietro il liceo scientifico Archimede. Un aumento di cubature per poter realizzare 504 alloggi nel primo, 255 nel secondo, e 1080 nel terzo.
«Una cementificazione mascherata da diritto allo studio», l'ha definita Cosimo Oteri, consigliere per la Lega. Tutto il gruppo di Salvini, ieri, ha lasciato l'aula prima del voto. A votare, in sostanza, erano rimasti soltanto i consiglieri di maggioranza e due del Pd. Ma anche nella maggioranza non sono mancate le defezioni, nonostante le delibere fossero state presentate dall'assessore e vice sindaco, Salvatore Mondello. Questa perlomeno è stata l'origine della bagarre in Aula, ieri.
Un dibattito acceso soprattutto tra Pd e Sud chiama Nord: «Sostengono si tratti di delibere squisitamente tecniche ma in realtà basta leggere la stessa delibera per rendersi conto che c'è un chiarissimo giudizio politico», sostiene Felice Calabrò, capogruppo del Pd, che ha letto in Aula il passaggio incriminato.
Ed ecco il passaggio letto da Calabrò: «Risponde appieno alle misure finalizzate al sostegno delle politiche giovanili - si legge nella delibera - in quanto l'incremento della residenzialità unvirersitaria risulta indispensabile per promuovere e rafforzare il ruolo della città di Messina quale città universitaria». «Vorrei sapere se fosse possibile in che modo le aree in via Catania e dietro l'Archimede agevolino gli studenti, non trovandosi vicino a nessuno plesso universitario», ha rincarato Calabrò.
Dalla maggioranza, invece, hanno insistito: «Si tratta della richiesta inoltrata da un privato, un atto dovuto, quello politico è adesso in Aula, e noi eravamo in 10 (uno dei consiglieri, Salvatore Papa, si è dovuto però astenere perché in conflitto di interessi, essendo stato legale di Giostra, ndr), non si può dire che la maggioranza sia venuta meno», spiega il presidente del consiglio comunale.
Non è venuta meno la maggioranza, sebbene mancasse il voto di 4 persone, ma di certo l'orientamento dei consiglieri di maggioranza sembrerebbe quello di approvare soltanto una delle tre delibere, ovvero quella di Minissale. L'unica in sostanza, secondo alcuni, che darebbe un netto vantaggio agli studenti di Medicina, trovandosi alle spalle del Policlinico. Un orientamento che ha visto molto critico il presidente della II circoscrizione, Davide Siracusano: «Votare a favore, vuol dire ignorare le criticità urbanistiche di Minissale».