×

Politica

Calenda blinda Italia: «Ottimo sindaco, nessun paradosso»

Nel pieno della campagna per il commissariamento della Sicilia, il senatore difende le scelte compiute nel territorio e precisa che i rapporti istituzionali restano separati dalle tensioni con la giunta Schifani

14 Novembre 2025, 14:39

Calenda blinda Italia: «Ottimo sindaco, nessun paradosso»

Il leader di Azione, Carlo Calenda

«Francesco Italia è uno dei fondatori di Azione e un ottimo sindaco»: in questo modo, a La Sicilia, Carlo Calenda, senatore e leader di Azione, conferma il sostegno e la fiducia al proprio pupillo sindaco della nostra città, e di riflesso anche all’altro rappresentante istituzionale targato «Azione» in provincia, il presidente del Libero consorzio Michelangelo Giansiracusa. Calenda, infatti, ha risposto in questo modo a quanto posto dal nostro giornale qualche giorno fa: se ci fosse contraddizione tra la sua battaglia, legittima, per molti aspetti dirompente e rivoluzionaria, intrapresa in Sicilia in aspro dissenso con il governo del presidente della Regione Renato Schifani e i partiti che sostengono la sua maggioranza, e il fatto che il suo partito in una delle province siciliane – la nostra – esprima i due maggiori enti locali, il Comune di Siracusa e il Libero consorzio, e in entrambi i casi i suoi esponenti sono alleati con gli stessi partiti che a Palermo sono nella maggioranza Schifani. Il sindaco Italia al Comune è alleato con Mpa–Grande Sicilia di Raffaele LombardoPeppe Carta, e il presidente Michelangelo Giansiracusa è stato eletto al vertice della ex Provincia con il sostegno, tra gli altri, di Forza Italia, Lega e Dc di Cuffaro.

Ora, dopo che Calenda è tornato fortemente sulla questione Sicilia, rilanciando la raccolta firme del suo movimento per chiedere il «commissariamento urgente della Regione», siamo tornati a sollevare l’eventuale contraddizione. Calenda ha affermato che «Schifani non se la può cavare dicendo che il problema è Cuffaro», che «il problema è questa giunta che sta opprimendo i siciliani, che non fa nulla anche di fronte a cose conclamate e che è agli ultimi posti in Italia per ogni performance che riguarda i diritti dei cittadini», chiudendo sulla raccolta firme «perché almeno su sanità, rifiuti e acqua il governo intervenga commissariando la Regione». Va ricordato pure che nella gestione del potere, Italia e Giansiracusa, alleati con quegli stessi partiti (tranne FdI) hanno espresso le nomine dei vertici del Consiglio di sorveglianza del gestore idrico Aretusacque (per dirne una): metodi che somigliano molto a quelli che Calenda non fa che contestare in queste settimane.

Insomma, c’è della contraddizione in tutto questo? Calenda dice «No, non c’è nessun paradosso. Italia è uno dei fondatori di Azione e un ottimo sindaco. Che c’entra con la Regione?». E, raggiunto su Messenger del proprio attivissimo canale social, ha ricordato la sua proposta: «Il commissariamento della Regione e lo scioglimento dell’Ars. Cosa c’entra con Siracusa o Noto o Palermo?». Un conto, dunque, sarebbe la questione in Regione, un altro conto quanto accade nei territori e nei loro enti pubblici.

La vicenda meriterebbe un dibattito sul territorio, un modo anche per riconoscere legittimità alla battaglia siciliana di Calenda, evitando così la dicotomia che tanto piace pure a certa stampa, con vecchi volponi della politica siciliana da una parte e giovani clown, lasciando sullo sfondo le accuse dirompenti del leader di Azione.

«Posizioni condivisibili, ma che rischiano di essere indebolite dalla contraddizione siracusana di Azione», lo dice Corrado Giuliano, avvocato e tra gli ideologi del movimento Lealtà e condivisione, che nella prima sindacatura Italia ha espresso anche un paio di assessori, ma che via via si è allontanato in polemica da sinistra, valoriale e civica, con l’azione politica e amministrativa di Italia: «La contraddizione c’è ed è evidente» – ribatte Giuliano a quanto afferma Calenda – «Da un paio d’anni i suoi sul territorio esprimono collaborazione, alleanza con i partiti che a Palermo formano la maggioranza in Regione. Alleanza che ha i suoi riflessi nella gestione pratica del potere. È un peccato perché l’ottima campagna di Calenda potrebbe essere indebolita da questa contraddizione siracusana. Campagna invece necessaria e che potrebbe essere molto utile ai siciliani».