politica
Comune di Siracusa, scricchiolio nella maggioranza: Andrea Buccheri accusa il Consiglio comunale di essere un "organo ratificatore"
La tensione è scaturita dalla bocciatura della proposta di rinvio della discussione sulla gestione del trasporto urbano
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Scricchiolio nelle file della maggioranza in Consiglio comunale, e non da parte di un consigliere qualunque, ma di Andrea Buccheri, a capo del gruppo Francesco Italia sindaco. «Quanto accaduto durante la seduta di lunedì – ha detto – non rappresenta una bella pagina politica per la città. È necessario che il Consiglio comunale torni a esercitare appieno il proprio ruolo centrale nella vita democratica dell’ente». E ancora: «Ciò che è accaduto è la plastica rappresentazione di una tendenza pericolosa: considerare il Consiglio comunale come un inutile passaggio burocratico, un mero organo ratificatore, il sigillo su decisioni prese altrove».
La questione, nel merito, è una vicenda molto tecnica di aula. Riguarda, come raccontato dallo stesso Buccheri, la bocciatura, operata dalla maggioranza, della sua «proposta di rinvio della discussione sull’approvazione della Relazione illustrativa sulla gestione del servizio di Trasporto pubblico urbano del Comune». Sul punto, Buccheri ha manifestato «il proprio disaccordo» sul ruolo riservato alla Commissione consiliare competente e successivamente all’aula, ai quali «non era stata concessa la possibilità di proporre emendamenti, ma solo di prendere atto e ratificare la proposta degli uffici».
Dopo una serie di passaggi molto tecnici, Buccheri racconta di avere assunto una posizione in nome del principio che «le minoranze hanno il compito di controllare, vagliare e interrogare la maggioranza». Perciò ha proposto «di differire la trattazione di 48 ore, per consentire alla Commissione competente un’ulteriore analisi, con immediato successivo passaggio in aula. L’aula ha deciso di bocciare la richiesta di rinvio». Alla fine c’è stato un altro colpo di scena, una carenza documentale ha costretto al ritorno agli uffici, ma la parte importante in questa storia è politica. Ossia che un consigliere di maggioranza, un (ex?) fedelissimo di Italia, dica: «Questa prova di forza segna un arretramento nella centralità che il Consiglio deve recuperare. Il Consiglio comunale non abdichi alle proprie prerogative e torni a essere protagonista».