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interpellanza a roma

No alla terza corsia della Tangenziale, sì a una bretella Acireale-Gelso Bianco. Barbagallo (Pd): «Ministero finanzi studio di fattibilità»

Il deputato ha presentato una interpellanza per chiedere al ministero delle Infrastrutture di considerare l'alternativa. «Con i lavori per la terza corsia traffico in tilt per anni»

Salvo Catalano

28 Ottobre 2025, 14:12

Tangenziale catania

No alla terza corsia sulla tangenziale di Catania. Sì alla realizzazione di una nuova strada, una bretella che colleghi il casello di Acireale sull'autostrada A18 con Misterbianco o Gelso Bianco, sulla A19 Catania-Palermo. È il contenuto di una interrogazione parlamentare al ministero delle Infrastrutture presentata ieri dal deputato Anthony Barbagallo, segretario del Pd siciliano. 

«La tangenziale di Catania è una delle arterie più congestionate e pericolose della Sicilia - spiega - Il progetto Anas di una terza corsia non risolve i problemi alla radice, ma rischia di essere soltanto un costoso palliativo. La terza corsia della tangenziale, voluta dal governo, infatti, imporrebbe i lavori in sede con restringimento della carreggiata per molto tempo mandando in tilt il traffico, non soltanto nella città di Catania, ma anche nella provincia e in tutta l'isola». 

Lo sanno bene gli automobilisti che ogni giorno percorrono non solo la Tangenziale etnea, ma anche l'autostrada Catania-Messina gestita dal Consorzio autostrade siciliane. Ancora in questi giorni, nel tratto finale della A18 tra Giarre e Catania si viaggia per molti chilometri su un'unica corsia, come avvenuto ripetutamente negli ultimi anni per continui lavori di scerbamento o di manutenzione. «Siamo ostaggi del Cas per interventi che nel resto d'Italia, per arterie stradali così trafficate, si programmano di notte. Qui invece si chiude per settimane una corsia, causando file chilometriche. Basti pensare a quando, in estate, la manutenzione della corsia Telepass ai caselli di San Gregorio ha tenuto in ostaggio mezza Sicilia». 

Ecco che l'idea di una terza corsia della tangenziale, con lavori per anni, diventa un incubo per i pendolari. «L'esperienza internazionale - sottolinea Barbagallo nell'interpellanza - dimostra che aggiungere una corsia non aumenta proporzionalmente la capacità, un'autostrada a due corsie che diventa a tre incrementa la portata di molto meno del 50 per cento previsto teoricamente, a causa di colli di bottiglia, flussi incrociati, accessi urbani e traffico locale».

Da qui la proposta alternativa, già discussa in ambito tecnico e territoriale e che ha trovato il consenso dell'Associazione nazionale costruttori e di Confindustria: la realizzazione di una nuova arteria pedemontana a quattro corsie, a monte della tangenziale attuale, che colleghi Acireale (A18) con Misterbianco o Gelso Bianco (A19). «Una gronda esterna pensata per drenare i flussi da nord verso ovest, alleggerendo la RA15 e creando un asse diretto di scorrimento per il traffico interurbano e le merci tra i versanti etnei, la costa ionica e l'entroterra siciliano. Secondo le valutazioni pubblicate da Anas e riprese da «La Sicilia» - continua il testo sottoposto al ministero - il progetto della terza corsia sulla tangenziale di Catania avrebbe un costo stimato intorno ai 350 milioni di euro, con tempi di realizzazione lunghi e pesanti interferenze con la circolazione». Questa nuova arteria assorbirebbe i massicci flussi di traffico provenienti dai comuni pedemontani, da Acireale, Giarre, Zafferana, Pedara, Nicolosi, Mascalucia e Gravina, «riducendo drasticamente le immissioni sulla tangenziale e migliorando la fluidità complessiva del sistema».

Il segretario del Pd chiede al governo nazionale di «di finanziare lo studio di fattibilità per quest'opera, studio che costerebbe circa 10 milioni di euro secondo una stima degli stessi uffici ministeriali. Non si può aspettare - conclude Barbagallo - per noi è un'opera assolutamente prioritaria».