Calenda lancia raccolta firme per commissariare la Sicilia: «La situazione è tragica sotto ogni indicatore»
Il leader di Azione ha presentato l'iniziativa alla Camera dei deputati, affiancato dal presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto
Carlo Calenda
Nella Sala del Cenacolo della Camera dei deputati, Carlo Calenda ha presentato l’iniziativa “Commissariamo la Sicilia”, affiancato dal presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto, e dai dirigenti di Azione Sonia Alfano e Antonio Calia. Il leader di Azione ha descritto un quadro allarmante delle condizioni dell’isola, annunciando l’avvio di una raccolta firme.
“Oggi lanciamo una campagna specifica sulla Sicilia che versa in una condizione non degna di un Paese occidentale. La situazione è tragica sotto ogni indicatore, colpisce che ogni giorno ci siano notizie sempre più sconcertanti ma si fa finta di nulla. Emblematica la vicenda delle 3.200 analisi istologiche andate perdute e arrivate in ritardo, causando persino la morte di una signora a Mazara del Vallo (Trapani). Come se la Sicilia sia un altro mondo e i siciliani siano abituati a questo schifo. I siciliani hanno il diritto di liberarsi dei feudatari della politica”.
Calenda ha quindi rivolto un appello diretto alla presidente del Consiglio: “Il mio appello è a Giorgia Meloni: il Msi, da me distante anni luce, si è battuto contro la mafia e il malaffare, ed è incredibile che FdI partecipi al banchetto come nulla fosse facendo ogni giorno trattative per posti e quando li ottiene come la presidenza dell’Assemblea regionale siciliana ha condotte disdicevoli”.
Il leader di Azione ha inoltre richiamato la necessità di un intervento statale qualora la Regione non garantisca i servizi fondamentali: “Se mancano i livelli essenziali delle prestazioni che la Regione deve erogare, e i servizi in Sicilia non ci sono, lo Stato interviene come prevede la Costituzione. Nell’isola c’è una spartizione millimetrica, anche alle opposizioni, con le leggi di bilancio vengono distribuiti fondi che vengono erogati in forma clientelare senza bandi. E di fronte a questo non succede niente. Questo sistema va rotto. La Sicilia deve liberarsi da questo gioco, dal voto clientelare e feudale, questo non è più accettabile. Inizieremo oggi la raccolta di firme, i giovani si sono rotte le scatole della sicilianità che Schifani usa contro i siciliani. È importante che firmino anche i non siciliani contro gestione cafona di feudalesimo”.
Sulla stessa linea, il presidente della Fondazione Einaudi, Giuseppe Benedetto, ha richiamato la dimensione strutturale del problema: “La Sicilia è in una situazione di abbandono, Sciascia diceva che i siciliani non hanno il verbo al futuro, perché viene impedito loro mentalmente di progettare il futuro: si vive giorno per giorno. Da anni mi sono posto il problema, com’è possibile che arrivi a Messina e da oltre dieci anni trovi bloccata l’autostrada con decine di cantieri che non chiudono mai”.
L’appello di Azione e della Fondazione Einaudi è rivolto a Palazzo Chigi e si traduce in una mobilitazione che punta a raccogliere adesioni in tutta Italia.