LA NOMINA
Esce dalla porta ma rientra (due volte) dalla finestra: l'ex deputato FdI Catania nominato da Schifani subcommissario per i rifiuti
Era stato dichiarato ineleggibile perché non si era dimesso in tempo dalla Srr Trapani Sud, ma adesso torna a occuparsi di spazzatura con un ruolo di rilievo. Fino al 31 dicembre è assegnato alla segreteria particolare di Galvagno
Nella vita di Nicolò Catania tornano i rifiuti. Del resto, era decaduto dalla carica di deputato dell'Assemblea regionale siciliana proprio per una questione di munnizza: non si era dimesso in tempo dalla presidenza della Srr (Società regolamentazione dei rifiuti) Trapani Sud per candidarsi al parlamento regionale. Da cui l'ineleggibilità, confermata dal tribunale di Palermo il 20 febbraio 2024, dopo appena un anno e qualche mese dalla sua elezione, alle Regionali 2022. Adesso è il presidente Renato Schifani a volergli mettere di nuovo la spazzatura in mano: lo ha nominato subcommissario per la gestione del ciclo dei rifiuti. L'emergenza eterna della Sicilia per cui lo stesso Schifani è commissario straordinario, adesso con un vice che della materia ne sa.
Catania è stato eletto in Fratelli d'Italia. Già sindaco di Partanna, in provincia di Trapani, ha dovuto cedere il suo posto (che aveva tentato di tenersi stretto in tutti i gradi di giudizio) al primo dei non eletti della lista di FdI, Giuseppe Bica, originario di Custonaci, che nel Trapanese aveva preso praticamente la metà dei voti di Catania.
Nel decreto di conferimento dell’incarico si legge, come riferito dall'agenzia giornalistica Ansa, che Nicola Catania «svolgerà il mandato per il raggiungimenti di alcuni obiettivi: esecuzione del piano regionale di gestione dei rifiuti-stralcio urbani; esecuzione del piano regionale di gestione dei rifiuti-stralcio speciali; iter approvativo definitivo del piano delle bonifiche; rapporti con le Srr in merito all’attuazione del piano regionale di gestione dei rifiuti». Determinato «un compenso fisso di 50mila euro annui, oltre alla parte variabile di 50mila euro annui».
L'incarico dovrebbe durare tanto quanto i quello di «Commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione Siciliana» attribuito a Schifani dalla presidenza del Consiglio dei ministri: cioè fino al 22 febbraio 2026, prorogabile o rinnovabile. E, considerando che in ballo - come da Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani - c'è la costruzione dei due termovalorizzatori di Palermo e Catania, non ci sono molti dubbi sul fatto che la scadenza del 2026 non esaurirà la necessità del commissariamento.
Di professione funzionario del dipartimento regionale dell'Agricoltura, l'ex deputato meloniano Nicolò Catania ha abbandonato lo scranno ma non gli uffici dell'Assemblea. Un mese dopo avere dovuto salutare Palazzo dei Normanni, il 28 marzo 2024 il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno, suo compagno di partito, lo ha chiamato a sé nella segreteria particolare, sfruttando l'istituto del «comando» dalla pubblica amministrazione. Richiesta prorogata fino al 31 dicembre 2025.

