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L'opera

Ponte, tutte le motivazioni del "no": «Violate le direttive europee su ambiente, tariffe e contratti»

Dopo la pubblicazione da parte della Corte dei Conti dell'atto che spiega i motivi del diniego all'opera da Palazzo Chigi, Mit ma anche dalla Società Stretto di Messina, arrivano rassicurazioni sul possibile recupero «con ampio Margine»

Redazione La Sicilia

27 Novembre 2025, 22:08

22:50

Salvini ponte

Ambiente, tariffe e contratto: i tre scogli su cui al momento appare arenato il progetto del Ponte sullo Stretto, dopo che la Corte dei Conti ha reso noto le motivazioni della bocciatura, il mese scorso, della delibera Cipess sull'opera tra Calabria e Sicilia. Da Palazzo Chigi si fa sapere che «le motivazioni» saranno oggetto di «attento approfondimento» mentre il Mit «è già al lavoro» per superare i rilievi.

Nel dettaglio, i magistrati contabili spiegano che il Collegio nell’espletamento del «controllo preventivo di legittimità», ha ritenuto di assegnare «prioritario rilievo» alla «violazione» della direttiva Ue relativa «alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali», a causa "della carenza di istruttoria e di motivazione" della cosiddetta delibera Iropi; quindi alla «violazione» della direttiva Ue, in considerazione «delle modificazioni sostanziali, oggettive e soggettive» intervenute nell’originario rapporto contrattuale; infine alla «mancata acquisizione del parere» dell’Autorità di regolazione dei trasporti «in relazione al piano tariffario» posto a fondamento del piano economico e finanziario.

L’Esecutivo dal canto suo sottolinea che «le motivazioni saranno oggetto di attento approfondimento da parte del governo, in particolare delle amministrazioni coinvolte, che da subito sono state impegnate a verificare gli aspetti ancora dubbi», afferma una nota di Palazzo Chigi, spiegando che il governo «è convinto che si tratti di profili con un ampio margine di chiarimento davanti alla stessa Corte, in un confronto che intende essere costruttivo e teso a garantire all’Italia un’infrastruttura strategica attesa da decenni». Mentre il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti «prende atto» delle motivazioni della Corte dei Conti.

«Continua l’iter per la realizzazione del collegamento tra Calabria e Sicilia, anche alla luce della positiva collaborazione con la Commissione europea», dice in una nota il ministero guidato dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, specificando che «tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi e dare finalmente all’Italia un Ponte unico al mondo per sicurezza, sostenibilità, modernità e utilità». E anche la Stretto di Messina si stanno «esaminando in queste ore le motivazioni della Corte», dice l’a.d Pietro Ciucci.

Esultano e vanno in pressing le opposizioni e gli ambientalisti, con Salvini e Ciucci che finiscono nel mirino. "Le motivazioni evidenziano la totale illegittimità della procedura seguita per approvare il progetto, questa è una vittoria della democrazia e dei cittadini", afferma il leader di Avs, Angelo Bonelli, tra i principali oppositori dell’opera. «Ci troviamo di fronte a uno scandalo compiuto ai danni dei soldi degli italiani: 14 miliardi di euro che potevano essere destinati alle vere priorità del Paese», dice. «La responsabilità politica e istituzionale è del ministro Salvini e dell’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che devono dimettersi immediatamente», attacca Bonelli.

«La Corte dei Conti ha avanzato rilievi molto seri e difficilmente superabili nell’attuale iter amministrativo del Ponte di Salvini», sottolinea il senatore Antonio Nicita vicepresidente del gruppo Pd a Palazzo Madama. Il suo collega e segretario del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo, incalza: «Invece di derubricare la portata di questa sentenza, Meloni e Salvini prendano atto della bocciatura, chiedano scusa e abbandonino definitivamente questo inutile progetto».

Le motivazioni «confermano quanto affermato da sempre dal Wwf Italia», rivendica l’associazione ambientalista. «La procedura seguita ostinatamente dal governo ha violato le normative in materia di tutela ambientale e di appalti, oltre ad altre normative», sottolinea il Wwf.

(di Alfonso Abagnale - Ansa)