il caso
Vannacci “professore” di fascismo: la storia al contrario che fa infuriare la politica
L’ex generale, numero due della Lega, torna a far parlare di sé con un post su Facebook
Roberto Vannacci ci ricasca. Stavolta non con un libro, ma con un lungo post su Facebook che sembra una lezione di storia — o meglio, una “ripetizione” per chi, secondo lui, ha studiato il fascismo “sui manuali del Pd”. Il generale diventato eurodeputato e vice della Lega si improvvisa professore e riscrive il Ventennio, citando storici come Renzo De Felice e Francesco Perfetti, e innescando una vera e propria tempesta politica.
Nel suo racconto, Mussolini non è il dittatore che la storiografia ufficiale condanna, ma un leader eletto democraticamente, il terzo più votato nel 1921. La Marcia su Roma? “Poco più di una manifestazione di piazza”, scrive Vannacci, citando Perfetti. E il Re, Vittorio Emanuele III, avrebbe potuto fermare tutto, ma scelse di convocare Mussolini e affidargli il governo. Un governo, sottolinea l’eurodeputato, formato da esponenti liberali, popolari e nazionalisti.
Fin qui, una cronologia che Vannacci definisce “riscontrabile in qualsiasi documento”. Ma il problema non è solo cosa dice — è cosa omette. Nessun cenno al delitto Matteotti, nessuna riflessione sul clima di violenza, censura e repressione che ha caratterizzato il regime. E soprattutto, una narrazione che sembra voler normalizzare il fascismo, riducendolo a una sequenza di atti legali e parlamentari.
Le reazioni non si fanno attendere. Il Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra parlano apertamente di “revisionismo storico”. Il senatore dem Francesco Verducci attacca: “È imbarazzante il silenzio di Salvini sulle provocazioni fasciste di Vannacci”. E Luana Zanella (Avs) rincara la dose: “Non è pericoloso, è ridicolo. Ma sarebbe bello vedere una rivolta interna nella Lega, che un tempo era federalista e antifascista”.
Vannacci, come sempre, non arretra. “Sono verità scomode”, dice. E minaccia: “Se continuano con queste polemiche, il prossimo libro sarà ‘La storia al contrario’”, parafrasando il nome del suo movimento, Mondo al contrario.