La guerra
Putin tenta la spallata: "Gli ucraini sono circondati"
Lo zar invita Kiev alla resa dei soldati. Attacco all’ospedale pediatrico di Kherson. Testato il missile sottomarino nucleare Poseidon
Il presidente russo Vladimir Putin ha esortato Kiev a decidere sulla resa dei militari ucraini che, secondo Mosca, sarebbero accerchiati nelle aree di Pokrovsk e Kupyansk. La leadership ucraina, ha sostenuto, dovrebbe prendere «le decisioni appropriate sul destino dei propri cittadini e dei propri militari, così come hanno fatto una volta all’Azovstal» di Mariupol, ha dichiarato, citato dall’agenzia Tass.
Il capo del Cremlino si è inoltre detto disposto a una sospensione dei combattimenti per alcune ore «affinché un gruppo di giornalisti possa entrare in questi insediamenti, vedere cosa succede lì, parlare con i militari ucraini e uscire».
Putin ha poi annunciato che la Russia ha testato ieri il Poseidon, definito come un missile sottomarino a propulsione nucleare, sostenendo che «non esiste nulla di simile al mondo». Secondo quanto rilanciato dal canale Telegram del Cremlino, «la potenza del Poseidon supera di gran lunga quella del nostro missile intercontinentale più promettente, il Sarmat». Intervenendo ancora, citato da Interfax, il presidente ha aggiunto che «non esiste al mondo niente di paragonabile» al Poseidon «in termini di velocità e profondità» e che «non c’è modo di intercettarlo». Tali affermazioni non sono verificabili in modo indipendente. «Per la prima volta siamo riusciti non solo a lanciarlo da un sottomarino utilizzando il suo motore di spinta, ma anche ad avviare il reattore nucleare con cui l’apparato ha viaggiato per un certo periodo di tempo», ha dichiarato Putin, definendo il test «un enorme successo».
«E' un attacco deliberato della Russia, specificamente contro i bambini, specificamente contro il personale medico, specificamente contro le garanzie fondamentali della vita nella comunità. Ora la Russia è la più grande organizzazione terroristica al mondo, che non solo prolunga la sua guerra terroristica, ma cerca anche di fare tutto il possibile per impedire che si verifichi qualsiasi possibilità di porre fine alla guerra": così il leader ucraino Volodymyr Zelensky condanna sui social l’attacco all’ospedale pediatrico di Kherson.
«Il bambino ferito più piccolo ha otto anni. Il bambino stesso, sua madre e suo fratello sono rimasti feriti. Al momento dell’attacco, circa un centinaio di persone erano in ospedale», ha detto Zelensky aggiungendo che la Russia «non si vergogna nemmeno di considerare tali oggetti come un bersaglio».