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Ok dal governo alla finanziaria: prima casa, pensioni, rottamazione, taglio Irpef, assunzioni in sanità

Subito dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni e i ministri competenti spiegano in conferenza stampa i dettagli della manovra da 18,7 miliardi, la più leggera degli ultimi anni

Redazione La Sicilia

17 Ottobre 2025, 15:34

16:03

meloni giorgetti

Il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni ha spiegato in conferenza stampa i dettaglia della finanziaria approvata stamattina dal Consiglio dei ministri. Valore totale 18,7 miliardi, la più povera degli ultimi anni. «Una manovra che considero molto seria, equilibrata, che va letta nel solco delle precedenti e vale 18,7 miliardi di euro - ha detto Meloni - quindi è più leggera delle precedenti. Ma pesa anche la situazione complessa: nel 2026 le casse dello Stato verseranno 40 miliardi di euro per il superbonus, che è più del doppio della legge che stiamo varando». 

LE PENSIONI
«Per quanto riguarda pensioni minime abbiamo previsto un incremento di 20 euro mensili - afferma il ministro Giorgetti -ricorderete le polemiche rispetto ai 6 euro dell'anno scorso che peraltro facevano riferimento all'indice di inflazione».

LA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE
Ancora Giorgetti: «La rottamazione ha durata 9 anni con rate bimestrali di identico importo aperta a tutti coloro che hanno dichiarato e non versato, non è un condono per coloro che hanno fatto i furbi non dichiarando. Abbiamo discusso su una rata minima di 100 euro ma al momento abbiamo deciso di no». La misura è stata cavallo di battaglia della Lega. «Le scorse rottamazioni - aggiunge il vicepremier Matteo Salvini - non hanno funzionato perché avevano molte rate ed erano molto alte. Ora facciamo una sorta di mutuo a lungo termine, un patto di fiducia con milioni di italiani che vogliono regolarizzarsi. Nove anni di rate tutte uguali senza una maxirata, senza le sanzioni. È qualcosa di assolutamente giusto e definitivo. C'era nel programma di centrodestra. È sempre stata una nostra battaglia. Quindi si paga il capitale con gli interessi con una sorta di mutuo a lungo termine. 108 rate tutte uguali».

LA PRIMA CASA
«Abbiamo sempre detto che la prima casa è sacra e in qualche maniera cerchiamo di applicare questo principio». Così la premier Meloni, spiegando che è esclusa «dal calcolo dell'Isee la prima casa con un limite di valore catastale: l'esclusione del calcolo vale per l'Isee per chiedere alcune prestazioni, ad esempio assegno unico, assegno di inclusione e bonus nido».

GENITORI SEPARATI
Nella legge di bilancio «ci sarà un contributo fiscale e tangibile per i genitori separati che hanno un problema con la casa. Un contributo economico per tornare nel circuito della casa». Lo ha detto il vicepremier Salvini. «Sappiamo che molto spesso sono soprattutto i padri a dormire in macchina, alla Caritas, a tornare dai genitori e quindi dare un contributo economico ai genitori separati per tornare nel circuito della casa è qualcosa che in questa legge di bilancio c'è e mi rende molto orgoglioso di questa mossa di equità sociale».

TAGLIO IRPEF PER REDDITI SOTTO I 50MILA EURO
Con la manovra «per il 2026 interveniamo ancora sull'Irpef, tagliamo dal 35 al 33% l'aliquota per i redditi tra i 28mila e i 50mila euro. Una misura che costa circa 2,8 miliardi di euro», spiega Meloni. «
La sterilizzazione - ha aggiunto - sarà sopra i 200mila euro. Significa che tutti coloro che hanno un reddito tra i 50 e i 200 mila euro beneficeranno della diminuzione dell’aliquota da 35 a 33 (nella fascia di reddito tra i 28mila e i 50mila ndr)». 

I PREMI DI PRODUTTIVITA'
«Tagliamo dal 5 all'1% la tassazione dei premi di produttività, elevando la soglia dei premi soggetti all'aliquota sostitutiva da 3mila a 5mila euro, detassando le componenti del salario dei turni notturni e festivi», spiega la premier Meloni. 

SANITA'
Ancora la premier: «Sulla sanità, da quando ci siamo insediati, abbiamo stanziato risorse aggiuntive portandole, nel 2025, 136,5 miliardi, con la nuova legge di bilancio abbiamo previsto, in aggiunta a quanto previsto nel 2026, ulteriori 2,4 miliardi sul fondo sanitario nazionale che quindi dal 2025 al 2026 aumenta di 7,4 miliardi. 
Con la legge di bilancio dello scorso anno prevedevamo di portare nel 2026 il Fondo a 140,6 miliardi. Ma siccome, come diceva Nietzsche, "io amo colui che mantiene più di ciò che promette", abbiamo fatto di più, prevedendo per il 2026 ulteriori 2,4 miliardi per il 2026. Se proseguiamo questo trend a fine legislatura le risorse in più del Fondo saranno di circa 30 miliardi»

Poi annuncia: «Con le maggiori risorse previste in Manovra per la sanità rafforzeremo il comparto sanitario: assumeremo circa 6300 infermieri e 1000 medici, aumenteremo le buste paga degli infermieri nel 2026 di 1630 euro l'anno mentre l'aumento stimato per i medici sarà di 3000 euro».

SIGARETTE
«Le sigarette poco poco ma sì aumentano», conferma il ministro Giorgetti senza dare ulteriori indicazioni. 

LE SPESE PER LA DIFESA
Sono previsti 12 miliardi di spese per la difesa, che «non gravano sulle altre voci di spesa - sottolinea Meloni - Avevamo detto che non avremmo distolto soldi da altre priorità che avevamo per metterli sulla difesa. E così è stato. L'incremento dello 0,15 è coperto con risorse aggiuntive rispetto a questa legge di bilancio». «Potranno essere finanziati o col Btp o col Safe, che è molto parente del Pnrr - aggiunge il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti - con prestiti a lungo termine che devono essere restituiti. Riteniamo e stiamo lavorando e abbiamo spinto i nostri giganti nazionali della difesa, Leonardo e Fincantieri, a cercare interlocuzioni con soggetti europei per progetti che possano aderire al piano Safe».

IMPRESE
«So - ha ammesso la premier - che le imprese si aspettavano qualcosa di più, ma i circa 8 miliardi di investimenti sono risorse che io punto ad aumentare, segnatamente quelle che riguardano iperammortamento e superammortamento. Lo posso fare con altre risorse, è già nei nostri intendimenti. Chiaramente c'è un tema di interlocuzioni che vanno fatte a un altro livello ma penso che ci sia comunque uno sforzo significativo che si concentra sulle priorità che sono state richieste per quello che riguarda le aziende».

«Noi finora - ha ricostruito nel dettaglio la premier - avevamo rifinanziato i contratti di sviluppo di industria e turismo, rifinanziato la nuova Sabatini per gli investimenti nei beni strumentali, avevamo portato avanti transizione 4.0, avevamo poi affiancato transizione 5.0 con 6,3 miliardi di euro di risorse. Abbiamo costituito la Zes unica del Mezzogiorno e abbiamo allargato la Zes anche a Marche e Umbria, introdotto per il 2025 l'Ires premiale per le imprese che investono e assumono dal 24 al 20%. Per favorire le assunzioni, oltre a diverse decontribuzioni per le nuove assunzioni, abbiamo introdotto e confermato per il triennio 2025-2027 la superdeduzione al 120% del costo del lavoro, che sale fino al 130% per alcune categorie di soggetti più fragili. In particolare, con questa legge di bilancio rifinanziamo il credito d'imposta per la Zes portandola a 2,3 miliardi. Rifinanziamo con 100 milioni le zone logistiche semplificate, rifinanziamo la nuova Sabatini, proroghiamo la sterilizzazione di plastic e sugar tax a tutto il 2026 ma soprattutto reintroduciamo la maggiorazione del costo di acquisizione dei beni ai fini del loro ammortamento, cioè quella che viene conosciuta come super e iperammortamento con investimenti ammessi pari complessivamente a 4 miliardi di euro. Anche se qui vi dico - ha appunto annunciato - che stiamo valutando la possibilità di utilizzare la revisione di medio termine della politica di coesione, che ha tra le sue priorità anche il tema della competitività, per aumentare sensibilmente queste risorse. Quindi parliamo per le imprese di circa 8 miliardi di investimenti».

LE BANCHE
«Sule banche l'intento non era punitivo, ma c'era l'esigenza di concentrarsi sulle priorità di questo Paese mantenendo una traiettoria di debito che ci rende credibili e di cui beneficia anche il sistema bancario, che lo riconosce». Così la presidente del Consiglio. Tra gli istituti di credito «ho trovato interlocutori aperti e come sapete ci sono state interlocuzioni anche all'interno della maggioranza: in Manovra non c'è la tassazione sugli extraprofitti e non temo un contraccolpo perché ho trovato una consapevolezza sul quadro complessivo, su una strategia che funziona e porta beneficio anche a loro». 

Il contributo carico delle banche nella Manoivra, dice il ministro Giorgetti, «è un mix di misure di carattere strutturale e congiunturale e comprende la possibilità di liberare le riserve poste a capitale con la legge del 2023, l'aumento dell'Irap, un nuovo regime di deducibilità dei crediti dubbi che vengono spalmati su più esercizi e la limitazione del riporto fiscale delle perdite».

I COMUNI
Sempre Giorgetti: «Per quanto riguarda la riscossione degli enti locali è in fase avanzatissima la formulazione di un progetto con cui stiamo discutendo anche con Anci. Abbiamo l'evidenza che c'è un numero significativo di Comuni che tendenzialmente vanno in stato di tensione finanziaria e in dissesto, che non in grado di raggiungere percentuali dignitose di riscossione e quindi - anche attraverso l'utilizzo di una società totalmente partecipata, di Amco - migliorare l'efficienza della riscossione. Non si tratta né di espropriare i Comuni dalla loro facoltà, né di di creare un doppione della riscossione, ma di affrontare in modo efficiente e produttiva una attività essenziale per l'equilibrio economico-finanziario degli enti locali. Le ultime sentenze riconoscono lo Stato come pagatore di ultima istanza dei debiti non pagati dagli enti locali, questa cosa induce e impone allo Stato di mettere dei presidi rispetto all'attività di riscossione».