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l'intervista

L'aeroporto di Catania ai privati, Nico Torrisi: «Entro l’anno il bando per le manifestazioni d’interesse»

L’ad di Sac: «Sistema integrato fra Catania e Comiso è una sfida che si può vincere»

Francesca Aglieri Rinella

23 Novembre 2025, 00:05

L'aeroporto di Catania ai privati, Nico Torrisi: «Entro l’anno il bando per le manifestazioni d’interesse»

Immagina un sistema aeroportuale integrato come forza in continua espansione, capace di generare sviluppo, ricchezza e nuove opportunità. Una sfida ambiziosa, , ma affrontabile: basta fare squadra, mettere in campo le competenze di ciascuno e muoversi in sinergia. Così, ciò che sembra complesso diventa sorprendentemente semplice da realizzare. Si (ri)presenta così Nico Torrisi al secondo mandato da amministratore delegato di Sac, la società che gestisce gli scali Fontanarossa di Catania e Pio La Torre di Comiso.


Nico Torrisi riparte da?

«Non mi sono mai fermato. Più che altro proseguo nel solco di due blocchi di cose importanti da realizzare: gli investimenti sulle infrastrutture di Catania e Comiso che è quello su cui ci siamo concentrati in questi anni, con un programma già avviato da 600 milioni di euro. E poi c’è la questione ancora più delicata del processo di privatizzazione. È una sfida che con un gioco di squadra si può vincere senza neanche troppa fatica. Sono convinto che con il nuovo Cda riusciremo a fare un bel lavoro, così come è accaduto con il precedente a cui sono infinitamente grato per il supporto continuo e costante».


La privatizzazione non le sembra un po’ aleatoria?

«Lo smentisco categoricamente. Siamo pronti e lo eravamo già a fine estate: la legge e non un nostro capriccio, prevede che prima di partire si debba avere il consenso e l’autorizzazione da parte di Enac per conto del Mit e della Presidenza del Consiglio. Questi passaggi sono stati fatti, stiamo solo definendo gli ultimi dettagli con Enac per partire con la manifestazione d’interesse. Sarei ben felice di farlo entro fine anno».


Ma, in attesa dei privati, a Fontanarossa si continua a lavorare. Facciamo il punto?

«Ci sono cantieri che sono stati avviati, altri che si sono addirittura conclusi. Abbiamo lavorato alla viabilità, completato il terminal per i bus, è pronto il cantiere per la copertura fotovoltaica del parcheggio multipiano che ci renderà autonomi a livello energetico, abbiamo ampliato e stiamo eseguendo lavori al Terminal C. C’è l’ampliamento del Terminal A che porterà al raddoppio delle sale d'imbarco e all’aumento della parte commerciale. Oltre alla riqualificazione della pista. E ultimo, ma non meno importante, l’ok da parte di Enac alla demolizione dell’ex aerostazione Morandi: questo vuol dire che entro la fine dell’anno avvieremo materialmente la demolizione controllata del vecchio terminal. Questo tra tutti è il risultato più importante: segna l’avvio della realizzazione del nuovo Terminal che sarà il futuro di Fontanarossa».


Nel frattempo Comiso cresce...

«La scorsa settimana, abbiamo avuto conferma della bontà dell’iniziativa del governo Schifani: dei 47 milioni di euro dei fondi di sviluppo e coesione, 20 saranno utilizzati per realizzare l’area cargo e a breve si partirà con la gara d’appalto. Vorrei sottolineare come la continuità territoriale ci sta già premiando con voli che stanno avendo un coefficiente di riempimento quasi del 100% su Linate e un’altissima copertura sui due voli per Fiumicino, tanto che la compagnia ha dovuto sostituire l’aeromobile con uno più grande e chiesto di aggiungere un altro volo. Un aeroporto che può soltanto continuare questo percorso di crescita veloce».


Infrastrutture, collegamenti, trasporti vanno finalmente a braccetto?

«Una delle cose più belle che noto quando vado nel Ragusano è quanto velocemente stiano procedendo i lavori della Catania-Comiso che garantirà un collegamento in 40-45 minuti: credo consentirà lo stesso sviluppo turistico che ha avuto Siracusa con il vantaggio che avrà un aeroporto in zona facilmente raggiungibile. Bene, dunque, il lavoro che si sta facendo con l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò e con il sindaco di Comiso per il trasporto pubblico su gomma che unirà i collegamenti nelle zone limitrofe. Prima l’intermodalità era una parola che andava di moda, ma scarsamente diffusa concretamente, adesso si sta realizzando l’autostrada: Sac sta facendo la sua parte per quanto riguarda l’aerostazione e in sinergia si sta realizzando qualcosa per sviluppare lo scalo».


La Camera di Commercio sta per rieleggere i vertici. È il socio forte di Sac. Cambierà qualcosa?

«È un percorso che sta seguendo un evoluzione naturale, una questione in chiave turistica che mi riguarda come presidente di Federalberghi. Che mi auguro si concluda con vertici qualificati e massima trasparenza»


Si fa il nome di Riccardo Galimberti alla presidenza. Le risulta?

«Non è un segreto che sia un fraterno amico e una persona con cui c’è sintonia e grande stima. Da presidente della principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Sicilia non posso che auspicare una strada quanto più condivisa con tutte quante le sigle che porti a una presidenza autorevole dopo, oltretutto, un lavoro positivo garantito da Antonio Belcuore che ha gestito in questi anni benissimo il ruolo commissariale della Camera di Commercio».