storie e personaggi di Agrigento
Un docufilm che racconta come eravamo
Lanciata una raccolta fondi per la post-produzione
Il documentario è praticamente pronto, ma l’autore, il regista agrigentino Enrico Montalbano, lancia una raccolta fondi (crowdfunding) per la post-produzione, che richiede due aspetti fondamentali per il completamento: mixaggio del suono e color correction per ottimizzare il tutto. Si tratta del documentario “Dal Càos”, presentato in anteprima nei giorni scorsi da “Scaro café” in piazza Ravanusella, da Antonio Barone, dell’Arci John Belushi.
Un’opera filmica che esplora la memoria frammentata e il disorientamento – dice Barone – attraverso il diario intimo dell’autore-regista che ritorna nella sua città natale (volutamente mai nominata), compiendo un viaggio di osservazione.
Nel documentario di 60 minuti, ampio spazio viene dato ai filmini d’epoca di tanti agrigentini, quei vecchi Super 8 girati in occasione di feste in famiglia, scampagnate e matrimoni, e da decenni dimenticati. Tutto materiale che oggi rappresenta una testimonianza di come si era nei decenni del secolo scorso.
Il mio lavoro – spiega Enrico Montalbano – è un racconto in voce fuori campo, fatto di incontri, di visioni narrate come un flusso di coscienza, di riflessioni e immersioni. Ho creato diversi piani narrativi dentro una città che appare e scompare tra domande sospese. Il filo immaginifico è costituito dai cosiddetti “filmini di famiglia”, vecchie pellicole 8mm e Super 8 senza sonoro, ripescate nelle cantine e nelle soffitte, databili dai primi anni cinquanta fino alla fine degli anni settanta del Novecento, e che sono tutte quelle riprese amatoriali che hanno raccontato piccole porzioni di vita quotidiana con al centro la famiglia quale “attore principale”. La città in questione è Agrigento, ma nel film non viene nominata mai, poiché il senso del film è andare oltre la visione locale, prediligendo la metafora come dispositivo narrativo.
Il documentario è sostenuto da CRICD‑Filmoteca (Palermo), che ha digitalizzato le vecchie pellicole 8mm e Super 8 donate dagli eredi.