Il caso
Gela. All'Orto Fontanelle, la città greca riemerge: va evitato il rischio di copertura dei resti
Affiora un quartiere greco del VI–V secolo a.C. con louterion, anfore e monete

All’Orto Fontanelle lo scavo archeologico continua a riservare interessanti sviluppi. Quello che è affiorato oltre il muro greco alto 50 centimetri e all’ambiente coperto da tetto a falda che crollò sopra una massicciata, è un piccolo quartiere della città greca con uno stenopos centrale (cioè una stradina stretta che divideva gli edifici di cui restano i muri) tra gli edifici e ben visibile nella sua pavimentazione. Sono ben trenta le cassette contenenti reperti strappati alla terra: vasellame per cucina, anfore, testine fittili, un vaso con radici fusolari, piccole anforette, monete greche (una di Siracusa del 405 a.C.) e un louterion in marmo. Si tratta di un contenitore a vasca poggiato su una base che nel mondo greco veniva usato per igiene personale, per i banchetti ma anche per scopi rituali e religiosi. Questo potrebbe far pensare che nell’area vi fosse un santuario.
Una scoperta eccezionale che mette in evidenza un lembo della città greca del VI–V secolo a.C. A questo periodo si riferiscono i materiali ritrovati. Lo scavo archeologico però sta per terminare. Sono stati effettuati saggi più a nord, a tre metri di profondità e non è emerso nulla di significativo. L’area però è vasta e se non si scava non si ha mai la certezza che sotto non vi sia nulla. Il Comune però ha delle scadenze da rispettare che sono quelle del PNRR e le possibilità di varianti per ulteriori scavi archeologici pare siano molto ridotte. A quanto pare si vuole andare avanti nel progetto di realizzazione del Palazzo della Cultura costruendo un gazebo espositivo. La voce che gli scavi archeologici non proseguiranno comincia a circolare in città.
I riflettori si accendono su una scoperta archeologica di grande rilevanza e – a quanto pare – unica in Sicilia per alcune sue caratteristiche. Il timore è quello che il sito archeologico scoperto in questi mesi nell’area tra municipio e Lungomare, venga coperto. Un’ipotesi da scongiurare che sottrarre alla pubblica fruizione un pezzo della sua storia antica. Semmai c’è da trovare il modo e le somme all’interno di quelle disponibili per l’opera per mettere in sicurezza e rendere fruibili i resti di Orto Fontanelle. Coprire tutto e dimenticare sarebbe grave e un’altra opportunità persa per la città.