×

La condanna

Madre condannata a due mesi per aver minacciato il figlio minorenne puntandogli un coltello

Il litigio scoppiato dopo un intervento dei carabinieri, arma sequestrata e minore collocato in comunità protetta a Messina

Redazione Messina

19 Dicembre 2025, 06:00

carabinieri-

Si è concluso con una condanna a 2 mesi di reclusione il processo a carico di una donna accusata di avere minacciato il figlio minorenne nel corso di un acceso litigio domestico.

I fatti risalgono al 30 aprile 2024, quando i carabinieri sono intervenuti in un’abitazione del centro cittadino per eseguire un provvedimento nei confronti di un soggetto terzo presente nell’immobile.

Durante l’intervento, all’interno della casa sarebbe scoppiata una violenta discussione familiare tra la donna e il figlio minorenne, degenerata in una lite particolarmente concitata.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, nel corso del diverbio la donna avrebbe rivolto frasi minacciose al figlio, arrivando a impugnare un coltello da cucina della lunghezza di circa 24 centimetri e puntandoglielo alla gola.

I militari dell’Arma, sono riusciti a sottrarre immediatamente l’arma, evitando che la situazione degenerasse.

Sempre secondo quanto riportato negli atti, anche dopo il sequestro del coltello la donna avrebbe continuato a pronunciare frasi ritenute minacciose nei confronti del ragazzo, mentre i carabinieri tentavano di riportare la calma tra i presenti.

L’oggetto è stato quindi sottoposto a sequestro e sono stati redatti i verbali di rito.

A seguito dell’episodio sono sati informati il Tribunale dei minori e i servizi sociali.

Con il supporto di un’assistente sociale e di una psicologa, è stato disposto il collocamento temporaneo del minore presso una comunità protetta con sede a Messina, al fine di garantirne la tutela.

Nel corso del procedimento penale sono stati ascoltati i militari intervenuti sul posto, che hanno ricostruito le fasi dell’intervento e la dinamica dei fatti.

È stato inoltre sentito il figlio minorenne, la cui deposizione ha contribuito a delineare il contesto familiare.

Nel corso dell’udienza ha discusso Giovanni Alacqua Genovese, praticante avvocato, nell’interesse dell’imputata e sotto il coordinamento dell’avvovato Giuseppe Bonavita, difensore di fiducia.


di Yosra Ben R’houma