centro storico di siracusa
Incentivi fiscali alla Borgata, Giuliano: «Bluff contabile da 35 euro al mese»
La relazione allegata alla delibera mostrerebbe un gettito Imu minimo: poco più di 10mila euro in due anni per 13 nuove attivitào
Messa sotto la lente d’ingrandimento, il “Pacchetto Borgata” a detta del presidente del Comitato Parchi Corrado Giuliano – sarebbe «non una semplice manovra tecnica di bilancio, ma un manifesto politico che ridisegna le gerarchie urbane, premiando la rendita immobiliare di un quartiere in ascesa e condannando all’oblio le periferie strutturalmente depresse».
Non solo: esaminando gli atti amministrativi, e incrociandoli con le dinamiche del mercato immobiliare locale, «si smaschera la retorica della “rigenerazione diffusa”, rivelando una strategia di marketing territoriale selettivo che, invece di risolvere il degrado, rischia di accelerare processi di gentrificazione ed espulsione sociale».
Non si tratterebbe quindi di riqualificare la Borgata, quanto piuttosto, «con la fretta di rendere la misura “immediatamente esecutiva” per inserirla nel bilancio di previsione 2026/2028, di blindare politicamente l’area della Borgata prima dell’avvio del nuovo ciclo fiscale, creando un fatto compiuto che il Consiglio comunale si troverà costretto a ratificare».
Insomma, per Giuliano vi sarebbe una sproporzione tra la narrazione politica del piano di rilancio e «l’esiguità delle cifre messe in campo».
Lo proverebbe la relazione allegata alla delibera che svelerebbe «un vero e proprio bluff contabile: nel biennio 2024-2025, le 13 nuove attività avviate alla Borgata hanno generato un gettito Imu complessivo di appena 10mila 866 euro, ovvero una media di circa 418 euro all’anno per attività».
Fatti due conti, Giuliano afferma che sia «economicamente inverosimile pensare che un imprenditore decida di investire decine di migliaia di euro per aprire un locale basandosi su uno sconto fiscale equivalente a circa 35 euro al mese». Il fine dell’incentivo quindi sarebbe «agire come un segnale politico a costo quasi zero per le casse comunali – con una perdita di gettito stimata di soli 14mila euro - utile a fidelizzare un ceto produttivo specifico senza incidere sui bilanci».
Da qui l’accusa alla manovra definita «discriminatoria», anche perché «analizzando l’allegato 2 della delibera, quello che emergerebbe a detta di Giuliano sarebbe «non un aiuto al commercio di vicinato, ma secondo i codici Ateco invece un aiuto concreto ai professionisti e all’industria turistica»».
Non solo, l’esenzione Imu verrebbe così estesa a «agli immobili di categoria A/10 (destinati a studi legali, contabilità e consulenza imprenditoriale, nonché agli alberghi e alla ristorazione».In si starebbe «di fatto concedendo un aiuto di Stato a notai, avvocati e albergatori che decidono di insediarsi in un quartiere, la Borgata, dove il mercato immobiliare è tutt’altro che depresso».