infrastrutture
Il sindaco guida la protesta: «Atto di arroganza politica»
Il priolese Pippo Gianni definisce “vergognosa” l’esclusione della provincia dal Cda della Sac
La mancanza di un rappresentante della provincia nel Consiglio d'amministrazione della Sac, la società che gestisce l'aeroporto di Catania, continua a suscitare malumori e prese di posizione. Prende di petto la questione il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, che parla di “atto vergognoso” e di “arroganza politica”, proponendo che i sindaci dei 21 comuni si riuniscano per concordare un'azione di rimostranze e di proposte.
«Trovo offensivo – dice Gianni – che la nostra provincia, pur in possesso del 12% delle quote azionarie della Sac, fra Libero consorzio ed ente camerale, sia stata messa alla porta da scelte politiche che non condividiamo. Penalizzare un territorio che contribuisce alle casse dell'erario in quantità superiore a molte altre in Sicilia, significa non rispettare un vasto bacino d'utenza e consumare un atto di profonda e grave ingiustizia politica e sociale. Un gesto di arroganza da parte di chi tenta di gestire il nostro territorio senza nemmeno conoscere quali siano le nostre prerogative».
L'incontro tra i ventuno sindaci dovrebbe consentire a soggetti istituzionali di manifestare il proprio dissenso sulla questione Società Aeroporto Catania, ma anche per definire un criterio di valutazione oggettiva del territorio. «Penso ad una presa di posizione forte e chiara dei miei colleghi sindaci per avere quello che ci spetta – insiste Gianni – sulla Sac occorre insistere perché la nostra provincia abbia un componente nel Cda come nel suo diritto, sancito da norme e statuti».
La presa di posizione di Gianni si allarga anche al nuovo ospedale: «Nonostante il progetto sia pronto, tutto è fermo da mesi. A cosa sono servite le recenti dichiarazioni rassicuranti sull'esistenza delle fonti del finanziamento pubblico? Ad oggi non trovo alcun riscontro pratico e concreto, tutto rimane nebuloso. A mio giudizio, serve un'azione convergente da parte di tutti i rappresentanti istituzionali locali per indurre il presidente della Regione, Renato Schifani, a mettere a disposizione i 140 milioni che servono a completare il finanziamento del nuovo ospedale oppure procedere oltre».