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In via Carnera

Nuovo attacco ai bus dello Zen autista “accolto” con le uova

Colpito il 619, nonostante gli “ammonimenti” dell’Amat.

Anna Follari

06 Dicembre 2025, 06:00

Nuovo attacco ai bus dello Zen autista “accolto” con le uova

Lancio di uova contro una linea Amat allo Zen. Ancora episodi spiacevoli si concentrano nella zona nord del capoluogo: seppur non si tratti di un’aggressione fisica, l’ondata di violenza ai danni degli autisti non accenna a diminuire. L’episodio si è verificato intorno alle 13 di ieri in via Primo Carnera, dove l’autobus della linea 619 è stato bersagliato da un lancio di uova mentre transitava nel quartiere. A bordo c’era un giovane autista da poco assunto, al suo primo periodo di servizio.

Quello di ieri è solo l’ultimo fatto registrato nel rione. Nel mese di ottobre, nel giro di due giorni, un conducente era stato protagonista di due aggressioni mentre era in servizio. Nel primo caso, l’autista si era trovato sotto una sassaiola lanciata da un gruppo di ragazzi, ed era stato costretto a rallentare per evitare rischi ai passeggeri. Il giorno successivo, lo stesso dipendente era stato nuovamente intimidito: due persone su uno scooter si erano avvicinate al bus e lo avevano minacciato mostrando una pistola ad aria compressa.

Sull’escalation di violenza era intervenuto Giuseppe Mistretta, presidente dell’azienda partecipata del Comune: «Non è la prima volta che allo Zen si verificano situazioni del genere, il quartiere rischia davvero il taglio dei collegamenti. Sia chiaro, sarebbe una sconfitta. Già recentemente siamo stati costretti a fare una piccola modifica nei trasporti in quella zona. Mi auguro che non siano necessari altri interventi».

Il tema della sicurezza è stato ampiamente discusso nei mesi scorsi e tra le misure sperimentali (a partire dal 2027) figura l’introduzione del bodycam, (sono piccole telecamere indossabili dagli operatori per registrare audio e video e raccogliendo prove per casi di controversia). Secondo Mistretta però, le cabine di protezione, già installate su alcuni autobus, non sono sufficienti come deterrente: «È importante che ci siano anche più telecamere su strada, perché, come nel caso del lancio di sassi, è lì che occorre sorvegliare».