Legambiente
Sicilia maglia nera degli incendi con 49mila ettari bruciati: il catasto strumento di prevenzione
L'Osservatorio Incendi trasforma dati satellitari, segnalazioni georeferenziate e reti di guardiania in una piattaforma partecipativa per monitoraggio, prevenzione e proposte legislative
Incendi in Sicilia
La Sicilia è oggi la maglia nera degli incendi: secondo Legambiente, nel 2025 sono andati in fumo circa 49.000 ettari di territorio in 606 roghi, pari a oltre la metà dei 94.070 ettari bruciati in Italia tra gennaio e metà ottobre. Un bilancio che si traduce in versanti colpiti più volte, perdita di biodiversità, paesaggi rurali devastati, comunità sotto pressione.
Eppure lo strumento che dovrebbe governare il "dopo fuoco", ovvero il catasto dei soprassuoli percorsi da incendio, previsto dalla Legge 353/2000, resta spesso in ritardo, poco leggibile, difficilmente consultabile dai cittadini. È in questa frattura tra ciò che la legge prevede e ciò che accade davvero sul territorio che nasce l’esperienza dell’Osservatorio Incendi.
Il 3 dicembre, alle ore 16, Palazzo Bonocore a Palermo ospiterà la conferenza conclusiva di "Osservatorio Incendi", progetto pilota sul Catasto Incendi promosso dall’associazione Fenice Verde e finanziato dalla fondazione Sicily Environment Fund. L'iniziativa, nata come osservatorio cittadino per la prevenzione e la gestione degli incendi boschivi in Sicilia, chiude la fase sperimentale e apre una nuova tappa del percorso, con l’estensione del modello a livello regionale e un coordinamento più stretto tra istituzioni, associazioni e reti di "guardiania" del territorio.
Il progetto ha dimostrato che è possibile trasformare un adempimento tecnico in una infrastruttura civica: una piattaforma digitale interattiva che consente ai Comuni di pubblicare catasti provvisori con cartografie online, ai cittadini di inviare osservazioni georeferenziate e alle associazioni di monitorare nel tempo l’uso dei suoli colpiti dal fuoco. Nei Comuni pilota di Carlentini e San Mauro Castelverde sono stati pubblicati catasti provvisori digitali e, in cinque mesi, sono arrivate 122 segnalazioni di incendi e potenziali inneschi da parte della popolazione, validate da un team tecnico prima della messa online, rendendo finalmente leggibili e verificabili informazioni che di norma restano confinate in atti amministrativi complessi.
Il lavoro non si è fermato alla dimensione digitale. Attorno all’Osservatorio è nata una rete regionale delle associazioni siciliane antincendio, che mette insieme gruppi di volontariato, comitati locali e realtà ambientaliste impegnate nella guardiania del territorio. Il progetto, che applica i principi della citizen science integrando dati ufficiali, rilevazioni satellitari e segnalazioni dal basso, è entrato nella Rete europea di Citizen Science e nel network Citi-Obs; i risultati dell’esperienza siciliana saranno presentati nel 2026 alla Conferenza Europea di Citizen Science di Oulu come caso studio di governance partecipata del rischio incendi.
In questo quadro si inserisce FireFree, la nuova iniziativa dell’Osservatorio Incendi: una piattaforma partecipativa che raccoglierà contributi di cittadini, associazioni, tecnici e ricercatori per tradurre dati, criticità e pratiche emerse dal progetto pilota in proposte legislative e regolamentari sul contrasto agli incendi boschivi in Sicilia.