Appalti pilotati, restituiti i soldi sequestrati a Totò Cuffaro

Il Tribunale del riesame di Palermo ha annullato il provvedimento con il quale la Procura aveva disposto il sequestro del denaro rinvenuto nell’abitazione di Salvatore Cuffaro nel corso della perquisizione. I Giudici - accogliendo la richiesta degli avvocati Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano che hanno, peraltro, fornito elementi dimostrativi della legittimità del possesso delle banconote - hanno evidenziato la mancanza di presupposti a sostegno del sequestro e disposto la restituzione delle somme.

Il denaro, 80mila euro, era stato sequestrato dai carabinieri del Ros di Palermo che avevano perquisito l’abitazione di Palermo e quella di campagna, a San Michele di Ganzaria, nel Catanese, dell’ex presidente, accusato di associazione a delinquere, corruzione e turbata libertà degli incanti nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione illecita di appalti,concorsi pubblici e delle nomine dei vertici delle aziende sanitarie di mezza Sicilia. 

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Gli avvocati Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano, difensori di Salvatore Cuffaro, in merito al sequestro del denaro avevano subito spiegato che, «fatta eccezione per l’importo di circa 30mila euro, relativo alla vendita di prodotti agricoli regolarmente fatturati, la parte restante atteneva a banconote oltremodo datate, usurate e inutilizzabili».