Libero Consorzio comunale
Giansiracusa: "Mancata nomina Sac? Ci perde tutto il territorio"
Il presidente sull'assenza dell'ente dal Cda: "Vigileremo perché il criterio di distribuzione delle quote non ci è piaciuto"
Un 25% dal peso specifico relativo. Ovvero, il paradosso dell’essere soci ma non avere una propaggine nel Cda della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania. Quel 12% detenuto dal Libero Consorzio comunale di Siracusa non sarebbe stato in grado – insieme alle restanti quote della Camera di Commercio – di garantire un componente del Cda in rappresentanza di Siracusa.
Per alcuni si tratterebbe di una “tumpulata” in pieno volto al territorio siracusano, per altri l’inconsistenza di una parte della politica locale che non avrebbe fatto la voce abbastanza grossa e per altri ancora un retaggio storico che vedrebbe Siracusa come Cenerentola laboriosa ma sovrastata dalle “sorellastre” Palermo e Catania.
Sulla questione risponde alle domande de La Sicilia il presiedente del Libero Consorzio comunale Michelangelo Giansiracusa.
Chi ci ha perso di più, in tutta questa vicenda?
"C'è il territorio: non avere una rappresentanza territoriale ci danneggia, non è una cosa buona, ma continueremo a fare il nostro lavoro di vigilanza e stimolo come socio."
La conclusione è stata inaspettata?
"No, avevo già fatto un appello quando alcune forze politiche di opposizione del Libero Consorzio avevano criticato la scelta del nome (l’avvocato penalista Agta Bugliarello, ex assessore comunale, n.d.r.), avevo detto che invece di battibeccare sul nome bisognava fare fronte comune politico. Ma è inutile polemizzare, è andata così ed evidentemente c’erano altri disegni legati al tema della politica regionale, del Governo delle assegnazioni di sottogoverno."
Certo che avere il 25% delle quote Sac e nessun rappresentante è una bella batosta, no? I siracusani si chiedono come sia stato possibile.
"C’era uno statuto in precedenza che prevedeva di diritto che Siracusa avesse un componente. Questo statuto è stato modificato, e adesso il tema è legato alla maggioranza delle quote. La Camera di Commercio del Sud-Est detiene da sola il 60%, con il quale da sola avrebbe potuto determinare tutti e 5 i componenti del Cda."
E’ arrabbiato per questo?
"No, è che altrimenti sembra come se prima ci fosse stata la politica buona e forte e adesso quella brutta, cattiva e debole. Non è così. C’è una norma statutaria diversa."
C’è chi parla di un “giubilo” per l’esclusione di Siracusa dal Cda. Le risulta?
"No, affatto. Ero presente alla riunione, e il clima era di serenità. Io ho detto, ed è a verbale, che contestavo il metodo che escludeva la provincia di Siracusa, e nessuno ha espresso giubilo. Una riunione tra persone adulte."
Qualcuno ha provato a gettarle addosso la “sconfitta” come un sintomo della sua debolezza politica personale?
"No, non mi risulta che la politica locale abbia fatto questo parallelo."
Andate così le cose, in che modo Siracusa può continuare ad avere voce in capitolo nella Sac?
"Rimaniamo soci."
Cioè siamo soci ma senza un rappresentante?
"Siamo nell’assemblea dei soci, ma non siamo nel Cda. A questo punto eserciterò le mie prerogative con maggiore attenzione."
Lei, fuori dall’istituzionalità, personalmente c’è rimasto male?
"No, ero consapevole di ciò che sarebbe accaduto, perché è stata una logica legata ad assegnazioni."
Questo segna il “comando” di Palermo?
"No, direi che la Regione ha ancora delle incrostazioni legate al fatto le nomine si fanno sulla scorta di altre valutazioni."
Ha sentito l’avvocato Bugliarello? Come l’ha presa?
"Guardi che parliamo di una professionista che si è sempre messa al servizio della comunità con senso di sacrificio e spirito. L’ha fatto anche in questa occasione."