×

scuola

Riorganizzazione degli istituti superiori: arriva l’atto d’indirizzo, ma il Piano resta assente

A Siracusa tra trasferimenti di sedi storiche, contenziosi sugli affitti e proteste di docenti e studenti, la decisione scatena già tensioni politiche e legali. L’assenza del documento completo alimenta dubbi su trasparenza e possibili “deleghe in bianco” ai consiglieri

16 Novembre 2025, 07:15

Riorganizzazione degli istituti superiori: arriva l’atto d’indirizzo, ma il Piano resta assente

Dunque, ci siamo. Con un po’ di ritardo sul tabellino di marcia dettato dallo stesso presidente Michelangelo Giansiracusa a settembre da qualche testata, senza contraddittorio, poi evidentemente corretto anche per le questioni sollevate da La Sicilia (la necessità di un parere legale, per esempio), sta per arrivare in Consiglio provinciale la questione madre sulle scuole superiori: previsto per giovedì, infatti, il voto sull’“assegnazione funzionale degli spazi agli istituti scolastici superiori della Provincia nell’ottica di una razionalizzazione e di efficientamento della spesa”. Che tradotto vuol dire quello che scriviamo dalla scorsa estate: un Piano del Libero consorzio che, con l’obiettivo di risparmiare su qualche affitto (principalmente dovrebbe saltare quello di via Polibio, dove ora sta l’Alberghiero, che andrebbe in viale Santa Panagia), disporrà una serie di modifiche nella logistica degli istituti. La bozza di questo Piano, girata quest’estate, conteneva una decisione che era arrivata al territorio come una bestemmia culturale, identitaria e storica: trasferire il Rizza dalla sua casa storica del Palazzo degli studi a quella dell’Insolera (via Modica), per lasciare l’edificio interamente al Corbino, le cui classi distaccate lascerebbe gli altri locali che l’ente vuole dismettere per risparmiare (una parte di via Pitia). Ipotesi che si era meritata da subito una serie di reazioni, che andavano oltre il contesto ragionieristico dell’ipotesi calata da Giansiracusa, e che starebbero trovando una serie di allineamenti politici tali da farla spacciare come certa e irrinunciabile. La maggiore delle reazioni va ascritta, anche per rispetto, all’ex sindaco e preside del Rizza Marco Fatuzzo, che da questa testata a fine agosto consigliava: «Se l’obiettivo è il risparmio basta portare le classi del Corbino, che oggi sono in affitto in via Pitia, nel plesso dell’Insolera. Sarebbe anche più economico il trasloco: un conto è trasferire classi, un altro è trasferire un intero istituto». Tra le ragioni di rivedibilità di questa ipotesi era circolata quella giuridica (per cui il Rizza potrebbe impugnare l’eventuale decreto): ossia che nell’accorpamento Rizza–Insolera è la seconda che ha perso l’autonomia e per la legge sul dimensionamento l’istituto che mantiene l’autonomia, mantiene l’immobile. Poi qualche consigliere aveva ricordato che la dismissione degli affitti potrebbe anche portare a contenziosi, visto che i contratti non sono in scadenza ma andrebbero rescissi, e l’amministrazione ha nominato un legale per valutare le eventuali conseguenze.

Ora è tutto pronto, la questione arriva in aula giovedì: al punto due dell’ordine del giorno. E qui il risvolto comico. Arriva l’atto d’indirizzo (non il Piano). Dalla documentazione che viene girata via PEC ai consiglieri per consultarla, infatti, risultano al “punto 2” due file: uno con l’atto d’indirizzo, ossia una serie di linee guida che il presidente si farebbe approvare per la realizzazione del Piano; e l’altro dovrebbe contenere la proposta, ma che invece contiene nuovamente l’atto d’indirizzo. Il Piano, insomma, non c’è. Le ipotesi per spiegare questa stranezza sono due: o è un errore; oppure Giansiracusa vuole fare esprimere il Consiglio sulla forma (i criteri), non sulla sostanza (le decisioni del Piano). Già corre voce che se non fosse un mero errore, si tratterebbe di far firmare ai consiglieri “una delega in bianco”. E ci sarebbe battaglia.