IL GIALLO
Ragazza di 23 anni trovata senza vita nel suo letto a Caltanissetta: disposta l'autopsia
Maria Paola Giambra è stata rinvenuta morta dai genitori nell'abitazione di via Romita. Non emergono, al momento, elementi chiari in grado di spiegare cosa sia accaduto
La luce filtrava dalle persiane di un appartamento in via Giuseppe Romita, nel cuore di Caltanissetta. Dentro, un letto in ordine e un silenzio ostinato. È lì che i familiari hanno trovato immobile Maria Paola Giambra, 23 anni, chiamandola per nome senza ricevere risposta. Quel silenzio – testardo, inspiegabile – è diventato la notizia di una tragedia: una giovane donna senza vita, i soccorsi inutili, le domande che non trovano ancora un perché.
Il ritrovamento: una porta aperta sulla tragedia
È il primo pomeriggio di oggi venerdì 14 novembre 2025 quando la notizia scuote la città. In via Romita, una strada di collegamento frequente nella viabilità nissena, i familiari entrano in casa e raggiungono la stanza di Maria Paola. La trovano distesa, immobile, nel suo letto. La chiamano più volte, provano a scuoterla, poi l’allarme: parte la richiesta di aiuto.
Arrivano in pochi minuti i sanitari del 118. Entrano, controllano i parametri vitali, tentano il possibile. Ma quando i soccorritori escono da quella stanza, il verdetto è già scritto: possono solo constatare il decesso. Non c’è sirena che tenga davanti all’evidenza di una vita spezzata troppo presto.
I primi accertamenti: indizi, non certezze
Dopo i sanitari, arrivano gli agenti della Polizia di Stato, quindi il medico legale. L’appartamento viene ispezionato, si raccolgono gli elementi utili, si misura il tempo trascorso, si scrivono gli atti. Secondo le prime valutazioni, la morte risalirebbe a diverse ore prima dell’arrivo dei soccorsi. È una finestra temporale ampia, sufficiente a imporre prudenza nelle conclusioni e rigore nell’analisi.
Non emergono, al momento, elementi chiari in grado di spiegare cosa sia accaduto. Nessun dettaglio ufficiale sulle cause, nessuna scorciatoia interpretativa. La Procura della Repubblica di Caltanissetta, informata dagli operanti, dispone l’autopsia: è il passaggio doveroso per distinguere con certezza l’ipotesi di un malore improvviso da ogni altra evenienza.
Maria Paola: il profilo che la città si rifiuta di archiviare
Dietro il nome di Maria Paola Giambra c’è una ragazza di 23 anni che apparteneva alle cose semplici della città: i percorsi quotidiani, la vita in famiglia, l’affetto degli amici. Il dolore di chi la conosceva è discreto e composto, come spesso avviene nelle comunità che si stringono attorno a una famiglia, senza clamore. A Caltanissetta, dove i rapporti hanno ancora un passo riconoscibile, la notizia non scorre via: rimane, interroga, chiama per nome.
Raccontare la sua morte significa allora restare aderenti ai fatti, senza indulgere a scorciatoie narrative. Finché non ci saranno risposte dagli accertamenti medico-legali, la cronaca deve fermarsi un passo prima del giudizio e uno dopo la pietà.
Cosa attendersi nelle prossime ore
- La conferma ufficiale dei tempi per l’autopsia e l’eventuale disponibilità di una relazione preliminare.
- Eventuali comunicazioni della Procura o della Polizia di Stato su accertamenti tecnici eseguiti in abitazione.
- Indicazioni della famiglia su esequie e forme di commiato pubblico, se previste.
È possibile che – a fronte della delicatezza del caso – le autorità mantengano una linea di massima riservatezza fino al completamento degli esami. È una scelta che tutela tanto l’indagine quanto la serenità dei congiunti.
Una città davanti all’assenza
La morte di una persona di 23 anni lascia una domanda sospesa, qualsiasi sia la causa. Non c’è bilancio che tenga, non c’è statistica che conforti. C’è piuttosto un imperativo civile: tenere insieme verità, rispetto, tempo. La verità è compito della scienza e della giustizia; il rispetto è dovere di ciascuno; il tempo, infine, è il solo strumento che consente alle cose di emergere con nettezza.
In questa giornata di novembre, via Romita somiglia a tante altre strade d’Italia. E tuttavia non è come ieri: ha visto uscire un’ambulanza a sirene spente, ha ascoltato sussurri sulle scale, ha sentito pronunciare sottovoce un nome che ora pesa di più: Maria Paola.