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Lavori allo sbarcadero

Riva Porto Lachio, Tecnomare chiede 600mila euro di risarcimento al Comune di Siracusa

La richiesta segue i ritardi negli interveti di riqualificazione, che hanno impedito lo svolgimento delle attività commerciali della società

14 Novembre 2025, 16:05

16:21

Riva Porto Lachio, Tecnomare chiede 600mila euro di risarcimento al Comune di Siracusa

È stato chiesto al Comune un risarcimento danni da 600mila euro. La citazione è dell'azienda Tecnomare srl, titolare della concessione demaniale marittima, che si occupa dallo scorso anno di ormeggio posti barca ed è titolare di un'area destinata alla somministrazione di alimenti e bevande a Riva Porto Lachio. La società ha affittato quest'ultima attività alla Porto Lachio srl per la durata di un anno. A seguito della soppressione della struttura, imposta dal Comune per consentire i lavori di riqualificazione dello Sbarcadero, l'azienda ha diffidato la Tecnomare per danni patrimoniali conseguenti al ritardo dei lavori che hanno impedito ogni attività commerciale. Sta di fatto che la Tecnomare lamenta oggi di non avere percepito i canoni stabiliti con il rischio di perdere il contratto d'affitto. La diffida al Comune si chiude con la richiesta risarcitoria.

«Com'è noto – afferma il capogruppo di FdI, Paolo Cavallaro – i lavori dovevano terminare nel mese di aprile scorso e ora vedono come termine ultimo quello dell'aprile del prossimo anno. Nel frattempo i rumors dicono che l'ultimo termine non sarà rispettato, visto il numero esiguo di operai che lavorano al cantiere, e già partono le prime richieste risarcitorie. Ma ciò che lascia senza parole è che, nonostante la diffida sia arrivata a tutti, che ne abbia fatto menzione in aula e nei recenti comunicati, non ho sentito in aula e in commissione alcuna presa di posizione dell'Amministrazione comunale».

Cavallaro invoca il «diritto dei cittadini sapere ciò che sta succedendo, sapere se il termine ultimo sarà rispettato, se sia stato chiesto un parere all'avvocatura comunale circa la fondatezza della richiesta risarcitoria, se siano state avviate interlocuzioni con la società. Allora, in mezzo a questo silenzio, non ci resta che suonare la campanella d'allarme e mandare agli organi di stampa la diffida regolarmente protocollata agli uffici comunali. Non vorremmo dovere mettere mano al portafoglio, tutti noi cittadini, per sostenere i costi dell'ennesimo contenzioso e debito fuori bilancio».