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L'inchiesta

Cuffaro: oggi è la resa dei conti, l’ultimo giro di interrogatori

L'ex governatore si presenterà davanti al gip con in mano le dimissioni dalla Dc. Un tassello per sgonfiare le esigenze cautelari. Previsto l'esame anche dei "soci" del comitato d'affari Pace, Raso e Abbonato

Laura Distefano

14 Novembre 2025, 06:00

Cuffaro: oggi è la resa dei conti, l’ultimo giro di interrogatori

Il teorema accusatorio «sarebbe senza basi solide». Si professano tutti innocenti gli indagati che ieri si sono presentati davanti al gip di Palermo, che deve valutare le richieste di misure cautelari sollecitate dai pm nell’ambito dell’inchiesta su nomine e appalti pilotati che vedrebbe come regista Totò Cuffaro.

«Non c'è una sola intercettazione che mi riguardi né ci sono chat su di me riferite a fatti criminosi. Ho chiarito la mia posizione», ha detto il deputato nazionale di Noi Moderati, Saverio Romano che è coinvolto nell’appalto-ponte all’Asp di Siracusa. L’ex ministro ha aspettato ore prima di fare ingresso davanti al gip. Prima di entrare aveva detto a chiare lettere: «Nei miei confronti una sentenza di condanna già definitiva». L’avvocato Raffaele Bonsignore ha sollecitato il giudice di rigettare la misura (anche se comunque qualsiasi decisione dovrà passare dal Parlamento considerando l’immunità). Prima di Romano ha sostenuto l’interrogatorio preventivo Alessandro Caltagirone, l’ex direttore generale dell’Asp di Siracusa.

Riflettori puntati anche su Roberto Colletti, ex manager degli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello. «Ha risposto a tutte le domande», ha detto l’avvocato Giuseppe Di Stefano che ha respinto anche le presunte pressioni fatte a Cuffaro sulla sua nomina. «Aveva i requisiti di fascia A e ha avuto un ruolo di fascia B», la verità che cambierebbe le valutazioni. Il legale è ottimista: «Attendiamo un esito positivo». Anche il manager Antonio Iacono di Villa Sofia ha rispedito al mittente le accuse: «Nessun favoritismo. Non si è trattato di un concorso, ma di una graduatoria», dice l’indagato sul caso degli Oss. Sull’informativa ci sarebbero «conversazioni ridicole. Parlano alla fine i fatti». Altro capitolo dell’inchiesta è quello del Consorzio di Bonifica. Il direttore Giovanni Tomasino ha detto immediatamente al gip: «Non conosco l’imprenditore Vetro e non mi risulta abbia partecipato ad alcuna gara indetta dal Consorzio di Bonifica». Ad ascoltare le parole degli indagati, il quadro accusatorio della procura, costruito sulle indagini svolte dai carabinieri, non avrebbe un peso per sostenere un processo penale. Vedremo cosa deciderà il gip.

Intanto oggi c’è la sfilata conclusiva. Anzi c’è da recuperare un interrogatorio. Totò Cuffaro si presenta dal gip con i suoi legali Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano. Il suo avvocato storico ha dovuto rinunciare: troppe volte citato nelle carte del Ros. Nelle mani l’ex governatore ha le dimissioni dalla Democrazia Cristiana. Un modo forse per sgonfiare le esigenze cautelari. L’appuntamento è alle 9,30 al Tribunale di Palermo: sono attesi anche il deputato regionale Dc Carmelo Pace e i due collaboratori Antonio Abbonato e Vito Raso. I soci del comitato d’affari, secondo la procura.