Corte d'Appello Catania
Fu esposto all'amianto: riconosciuti i diritti di Salvatore Patania, condannato l'Inps al risarcimento
Storica vittoria per l’ex operaio Enichem: la Corte d’Appello condanna l’Inps, riconosciuti circa 400 euro in più di pensione, 25mila euro di arretrati e un precedente sul calcolo dell’esposizione all’amianto
Salvatore Patania e la moglie
Dopo anni di battaglie legali, arriva una storica vittoria per Salvatore Patania, ex operaio del Polo Petrolchimico Enichem di Priolo Gargallo. La Corte d’Appello di Catania, in seguito al rinvio disposto dalla Corte di Cassazione, ha condannato l’Inps a riconoscere i diritti del lavoratore esposto all’amianto, segnando un importante precedente nella giurisprudenza italiana.
Patania, che ha lavorato per oltre quindici anni in ambienti contaminati da amianto, aveva visto negati i benefici contributivi per il prepensionamento nonostante la diagnosi di nodulità polmonare e i riconoscimenti tecnici dell’Inail. L’Inps aveva infatti rifiutato il riconoscimento sostenendo che l’esposizione non avesse raggiunto i dieci anni richiesti.
Grazie all’intervento di Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale del lavoratore, la vicenda ha fatto il suo percorso fino alla Suprema Corte, che ha ribaltato le decisioni precedenti. La Cassazione ha stabilito che il periodo di esposizione deve essere calcolato in base alle reali condizioni di lavoro e alle bonifiche effettivamente eseguite, e non semplicemente in base all’entrata in vigore della legge 257/1992.
La Corte d’Appello di Catania ha così condannato l’Inps a riconoscere a Patania un aumento della pensione di circa 400 euro mensili, con arretrati pari a circa 25mila euro, oltre al pagamento delle spese legali e contributive per un totale superiore a 17mila euro.
«Questa sentenza conferma anni di lotte per i diritti delle vittime dell’amianto», ha dichiarato Bonanni. «La tutela del lavoratore deve basarsi sulle condizioni reali di rischio, non su formalismi burocratici».
Emozionato, Patania ha ringraziato l’ONA, i legali e i sostenitori: «Dopo anni di ingiustizie, questa è una vittoria storica. Invito i miei ex colleghi a non arrendersi e a far sentire la loro voce».