l'ondata di maltempo
Allagamenti a piazza Euripide, il Comune: «Non responsabilità della riqualificazione»
Secondo le indagini interne, i lavori del 2024 hanno interessato solo la superficie della piazza e non il sottosuolo. Il direttore generale del Comune, Giorgio Giannì, spiega che il problema è legato a bombe d’acqua sempre più intense. In corso interventi su Porto Lachio per migliorare il deflusso delle acque
Non sarebbero da attribuire ai lavori di riqualificazione consegnati nell’estate del 2024, gli allagamenti che hanno riguardato piazza Euripide alla prova dei fatti, sia con le prime piogge – un anno fa – sia con la replica, venerdì scorso. Erano lavori rivolti alla superficie (arredi, pietra, fontana e nuove piantumazioni), non al sottosuolo e dunque al sistema di scolo. Ad averlo accertato sono state le indagini interne annunciate dal sindaco Francesco Italia un anno fa e che, visto il bis di disagi un anno dopo, ci siamo chiesti che fine avessero fatto. A spiegarlo a La Sicilia è il direttore generale del Comune Giorgio Giannì.
«È stata una riqualificazione dell’esistente, quella di piazza Euripide, che in questo modo veniva riconfigurato con un nuovo aspetto. Il sottosuolo non era contemplato nel finanziamento. Quindi nulla che potesse intervenire sugli allagamenti». Non si poteva rimediare a un problema preesistente, pare di capire da quanto afferma il direttore generale. Ma è anche vero che si poteva fare in modo di non peggiorarlo. Secondo l’indagine interna del Comune la responsabilità non è dei lavori: «È peggiorato perché le bombe d’acqua sono peggiorate – dice Giannì -. Prima erano meno violente di oggi. Di questo tutti, tranne Trump, siamo consapevoli», aggiunge con un’incursione inaspettata nella satira.
«Il problema c’è sempre stato – riprende -: i siracusani dai sessant’anni in su sanno che ogni pioggia al Corbino c’è un allagamento».
Il Comune sta pensando comunque a come rimediare: «Ora, con i lavori di Porto Lachio – annuncia Giannì - l’uscita a mare viene riqualificata, perciò la parte terminale del sottosuolo viene ricostruita». Favorendo il deflusso delle acque piovane: «Uno scatolato in cemento armato era crollato – spiega - e ostruiva il deflusso, ora è rifatto e agevola».
Ma per vedersi i risultati in piazza Euripide/Corbino serve un intervento per cui il Comune sta cercando di intercettare finanziamenti: «Servono un paio di bocche di captazione – ancora Giannì - a ridosso delle strisce pedonali dell’ingresso del Corbino, lungo via Diaz, per condurre all’uscita verso il mare di Porto Lachio. Siamo già in moto per aggredire ogni linea di finanziamento possibile».
Dunque indagine chiusa: «Non c’è responsabilità di chi ha progettato la riqualificazione».