il caso
Nuovo scandalo nella sanità siciliana, indagato per tangenti continuava dai domiciliari a gestire appalti e mazzette: chiesti 15 arresti TUTTI I NOMI
Nuovo filone nell'inchiesta Sorella Sanità della Procura di Palermo. Al centro dell'indagine c'è Antonino Maria “Ninni” Sciacchitano
Un nuovo scandalo scuote la sanità siciliana. La Procura di Palermo ha richiesto quindici misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione di appalti e forniture nel settore sanitario regionale. Otto misure di custodia in carcere, quattro ai domiciliari e tre interdittive per società coinvolte: questo il bilancio delle richieste avanzate dagli inquirenti.
L’indagine, condotta dagli inquirenti palermitani, approfondisce il funzionamento di una presunta rete di rapporti illeciti tra imprese private e strutture pubbliche sanitarie. Al centro c’è Antonino Maria “Ninni” Sciacchitano, 65 anni, commercialista di Corleone, già ai domiciliari in un precedente filone denominato “Sorella Sanità bis”. Per lui ora è stato chiesto il trasferimento in carcere, ritenuto il coordinatore di un gruppo che, secondo gli investigatori, avrebbe utilizzato contatti con funzionari compiacenti e imprenditori nel settore delle forniture ospedaliere.
Secondo la Procura, Sciacchitano non si sarebbe fermato nemmeno dopo i fatti accertati cinque mesi fa e avrebbe incassato una mazzetta da 25 mila euro per favorire imprese amiche, in particolare riguardo all’acquisto di materiale chirurgico, macchinari e dispositivi medici. Tra gli episodi sotto indagine spicca una gara da 47 milioni di euro per la sterilizzazione del materiale chirurgico dell’Arnas Civico di Palermo.
I magistrati chiedono il carcere per Sciacchitano e altri, mentre i domiciliari sono stati proposti per Milko De Seta, 54 anni, collaboratore della Pacifico Srl; Vincenzo Criscuolo, 56 anni, dipendente della Svas Biosana; Alba Cristodaro, 47 anni, responsabile unico del procedimento all’Arnas Civico; e Aldo Albano, 63 anni, provveditore dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello.
La Procura ha inoltre richiesto la custodia cautelare in carcere per Catello Cacace, 61 anni, imprenditore campano; Umberto Maggio, 71 anni, titolare della Pacifico Srl; Umberto Perillo, 58 anni, rappresentante della E.Medical Srl; Giuseppe Valentino, 51 anni, collaboratore della Svas Biosana; Gaetano Di Giacomo, 52 anni, e Massimiliano De Marco, 48 anni, legati alla Servizi Ospedalieri Spa; e Diego Russo, 49 anni, rappresentante della E.Medical.
Le società Pacifico Srl, E.Medical e Servizi Ospedalieri potrebbero essere sottoposte al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno.