Francofonte
Sigilli e finestre chiuse nella stanza della Commissione antimafia
L’organo sta indagando su possibili infiltrazioni mafiose nel Comune
La commissione antimafia inviata dal Ministero dell'Interno per accertare eventuali infiltrazioni mafiose al Comune di Francofonte lavora dall'ufficio di gabinetto e segreteria del sindaco, una delle stanze più simboliche del municipio.
I funzionari prefettizi si sono insediati in piena estate e oggi lavorano nel cuore del potere comunale, affiancati dalla Direzione Distrettuale Antimafia. La loro presenza è silenziosa ma fortemente percepita in città, tanto che la stanza chiusa con le finestre chiuse e i sigilli sulla porta rappresenta oggi il segno concreto di un'istituzione sotto osservazione.
L'ultimo effetto politico dell'ispezione non si è fatto attendere: è stato congelato il passaggio del sindaco Daniele Lentini a Fratelli d'Italia, partito al quale era ormai vicino da mesi.
"Confidiamo nel lavoro dei commissari e auspichiamo che tutto venga chiarito", ha dichiarato Ivano Bonavita, coordinatore cittadino di FdI. "Il congelamento del passaggio di Lentini va letto come un gesto di rispetto verso la città, la politica e le istituzioni".
Nei mesi scorsi, l'adesione di Lentini a FdI sembrava cosa fatta, ma tutto si è fermato a fine agosto, quando il Ministero ha disposto l'invio della commissione prefettizia, dopo alcune segnalazioni su possibili collegamenti tra un esponente dell'amministrazione, una società familiare e ambienti legati a Cosa nostra.
Da allora, le attenzioni si sono concentrate sulla documentazione amministrativa, sulla gestione degli appalti e su ogni eventuale segnale di anomalia che possa far pensare a interferenze della criminalità nella vita politica e gestionale del Comune.
Nel frattempo, a guidare l'amministrazione comunale è la vicesindaco Floreana Schepis, mentre Lentini è in congedo per ragioni di salute.
Angelo Lopresti