carabinieri
A Licata lanciata la sfida della legalità: 33 denunciati per allacci abusivi e occupazioni di immobili
Militari dell'Arma, tecnici comunali e tecnici delle società fornitrici hanno verificato le anomalie
 
									In un’operazione congiunta che ha coinvolto carabinieri, tecnici comunali e personale delle aziende fornitrici di servizi, ben 33 persone residenti a Licata sono state denunciate per una lunga serie di reati legati all’illegalità diffusa nei complessi di edilizia popolare. Le accuse spaziano dal furto aggravato di acqua e corrente elettrica all’abusivismo edilizio, fino all’occupazione arbitraria di alloggi altrui.
L’intervento, condotto nei quartieri popolari di via Torregrossa e via La Marmora, ha portato alla luce una realtà preoccupante: numerosi allacci abusivi alle reti idriche ed elettriche, opere murarie non autorizzate – spesso finalizzate alla creazione di garage privati in spazi comuni – e occupazioni illegittime di appartamenti. Un quadro che evidenzia non solo l’assenza di controllo, ma anche una diffusa percezione di impunità.
Ma Licata non è un caso isolato. A Palermo, la situazione delle case popolari è da tempo al centro di un’emergenza sociale e amministrativa. Solo negli ultimi mesi, il Comune ha avviato una serie di sgomberi mirati per recuperare immobili dello IACP occupati abusivamente nei quartieri di Borgo Nuovo, Cep e Capo. Le operazioni, coordinate dall’unità “Abitare Sociale” e dalla polizia municipale, hanno permesso di restituire quattro appartamenti alla disponibilità pubblica.
L’assessore all’Emergenza abitativa, Fabrizio Ferrandelli, ha sottolineato come queste azioni siano fondamentali per garantire i diritti delle famiglie in graduatoria e scongiurare nuove occupazioni abusive. In parallelo, il Comune ha accelerato le assegnazioni: 147 case popolari consegnate in meno di 18 mesi, un record che ha ridotto drasticamente le liste d’attesa.
Il confronto tra Licata e Palermo mette in luce due approcci opposti: da un lato, l’illegalità diffusa e tollerata; dall’altro, un tentativo – seppur faticoso – di ripristinare legalità e trasparenza. Ma il filo conduttore resta lo stesso: l’emergenza abitativa, che continua a spingere centinaia di famiglie verso soluzioni disperate, spesso al di fuori della legge.
In un contesto così fragile, la sfida per le istituzioni è duplice: reprimere gli abusi e offrire alternative dignitose. Perché dietro ogni allaccio abusivo o muro costruito di nascosto, c’è spesso una storia di disagio, ma anche una comunità che chiede regole certe e rispetto reciproco.
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