L'altra missione
Le barche della seconda Flotilla partite da Catania sono arrivate a Creta
Fanno parte della Freedom flotilla coalition e della Thousand Madleens to Gaza. Intercettata la "Marinette"

Concluso l’arrembaggio alla Global Sumud Flotilla - l’ultima nave, la Marinette, è stata intercettata stamattina dai commando israeliani in acque internazionali a 42 miglia da Gaza - altre imbarcazioni si preparano a tentare di violare il blocco imposto da Tel Aviv: 10 navi, due partite da Otranto e 8 da Catania della "Freedom Flotilla Coalition" e della "Thousand Madleens", sono nelle acque davanti alla punta est di Creta con l’obiettivo di raggiungere la Striscia.
«Ci mancano alcuni giorni per arrivare a Gaza, non siamo ancora nella zona rossa - dice uno degli attivisti a bordo, l’italiana Francesca Amoruso - non siamo stati arrestati e siamo in mare con l’unico obiettivo di raggiungere Gaza». Una delle imbarcazioni è stata gravemente danneggiata da una tempesta ieri e molto probabilmente non potrà riprendere il largo. Le persone a bordo - italiani, francesi, danesi - stanno quindi decidendo come riprendere il viaggio, considerato che tutti non potranno salire sulle altre nove imbarcazioni.
I dieci natanti, tutti di piccole dimensioni, stanno attendendo anche l’arrivo della «Conscience, la coscienza dei popoli», una nave con un centinaio di persone a bordo tra medici, infermieri e giornalisti, partita da Otranto il 30 settembre. Michele Borgia, portavoce italiano della Freedom Flotilla dice: «Medici, infermieri e giornalisti sono tra i principali obiettivi degli israeliani. Per evitare l’informazione di ciò che avviene a Gaza e per impedire di curare i feriti. Non portiamo solo prodotti alimentari ma aiuti umani. La nostra azione è politica».
«Conscience - prosegue il portavoce - non è solo una nave: è un atto di resistenza internazionale, un fronte di popoli che si solleva contro il colonialismo, lo stesso che ha piegato e insanguinato terre, culture, civiltà. È una forma di risposta collettiva contro il potere finanziario globale, i padroni delle guerre, coloro che dominano il pianeta con le loro politiche di riarmo, che alimentano paure, manipolano tensioni e conflitti per continuare a speculare sulla vita e sulla morte».
Il principio strategico di base dietro Thousand Madleens, come indica il nome, è quello di inviare «mille barche» finché «il mondo non potrà più distogliere lo sguardo e Israele non potrà più fermare ogni barca» hanno detto gli organizzatori di questa nuova piccola missione verso Gaza.