L'ufficializzazione
Catania e le 22 rivali per la Capitale italiana della Cultura 2028
I dossier, i progetti e il calendario delle tappe che porteranno alla scelta del 27 marzo 2026

L'Elefante di Piazza Duomo
Sono 22 le rivali di Catania nella corsa al titolo di Capitale italiana della Cultura 2028. L’ufficializzazione dei nomi delle città e delle Unioni di Comuni che ambiscono al prestigioso riconoscimento è arrivata nella giornata di ieri, cinque giorni dopo la scadenza per la presentazione delle candidature al Ministero della Cultura, fissata al 25 settembre scorso.
Le ventitré pretendenti offrono un panorama ricco e variegato di progetti culturali capaci di valorizzare il patrimonio artistico e rafforzare l’identità dei territori. Ogni candidatura presenta un progetto di durata annuale, corredato da un cronoprogramma dettagliato e da un piano economico-finanziario volto a garantire la sostenibilità delle iniziative.
Le proposte rappresentano visioni strategiche che puntano a promuovere la cultura come leva di partecipazione civica, sviluppo e innovazione. Le città in gara sono:
- Anagni (Frosinone) – «Hernica Saxa. Dove la storia lega, la cultura unisce»
- Ancona – «Ancona. Questo adesso»
- Bacoli (Napoli) – «Il futuro parte da una scossa»
- Benevento – «Attraversare l’invisibile»
- Catania – «Catania continua»
- Colle di Val d’Elsa (Siena) – «Colle28. Per tutti, dappertutto»
- Fiesole (Firenze) – «Dialoghi tra terra e cielo»
- Forlì – «I sentieri della bellezza»
- Galatina (Lecce) – «Il sogno dei luoghi»
- Gioia Tauro (Reggio Calabria) – «La cultura è Gioia»
- Gravina di Puglia (Bari) – «Radici al futuro»
- Massa – «La Luna, la pietra. Dove Tirreno e Apuane incontrano la storia»
- Mirabella Eclano (Avellino) – «L'Appia dei popoli»
- Moncalieri (Torino) – «La periferia fa centro»
- Pieve di Soligo (Treviso) – «Io Siamo»
- Pomezia con Ardea (Roma) – «Dal mito di Enea alle città di fondazione»
- Rozzano (Milano) – «La cultura oltre i luoghi comuni»
- Sala Consilina (Salerno) – «Un ponte tra storia e futuro»
- Sarzana (Spezia) – «L’impavida. Crocevia del futuro»
- Tarquinia (Viterbo) – «La cultura è volo»
- Unione dei Comuni della Città Caudina – «Terra futura. Europa abita qui»
- Valeggio sul Mincio (Venezia) – «Coltiviamo le persone»
- Vieste (Foggia) – «L’anima bianca della Puglia»
I dossier saranno valutati da una commissione di sette esperti indipendenti nei settori della cultura, dell’arte e della valorizzazione territoriale. Entro il 18 dicembre 2025 saranno selezionate dieci finaliste che, entro il 12 marzo 2026, parteciperanno ad audizioni pubbliche. La scelta definitiva sarà annunciata il 27 marzo 2026, quando la Commissione indicherà al Ministro della Cultura la città vincitrice.
La Capitale italiana della Cultura 2028 riceverà un contributo di un milione di euro per trasformare il progetto in un programma concreto e di impatto culturale e sociale duraturo. Attualmente il titolo è detenuto da Agrigento con «Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali», mentre nel 2026 sarà la volta de L’Aquila con «Città Multiverso». Pordenone sarà la Capitale italiana della Cultura nel 2027, grazie al progetto «La cultura fiorisce». Il Ministero promuove anche il titolo di Capitale Italiana del Libro e la Capitale italiana dell’arte contemporanea.
«Catania capitale della cultura – aveva detto il sindaco Enrico Trantino, affiancato dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani – non significa primeggiare per un anno, ma un percorso che segna l’inizio di una condizione di riscatto e del rinascimento della città. Siamo felici perché il dossier è frutto di un percorso condiviso, di un lavoro comune improntato al dialogo e alla condivisione con un centinaio di organizzazioni e istituzioni culturali. Una città e una regione che si proiettano nel futuro con un piano articolato di investimenti e contenuti di assoluto valore, forti di una storia millenaria di arte, cultura e innovazioni. Una comunità che si ritrova unita in un grande progetto che segna l’inizio di un riscatto e di un rinascimento di Catania, destinato a lasciare una traccia negli anni a venire».
Il programma per l’occasione segue tre «sguardi»:
- Guardare in alto e a fondo: intreccia arte e scienza, dalle profondità sottomarine ai crateri dell’Etna e alle stelle.
- Guardare lontano: apre Catania al Mediterraneo e al mondo, con residenze, festival, mobilità culturale e imprenditoria innovativa.
- Guardare dentro: lavora su memoria civica, inclusione sociale e rapporto tra centro e periferie attraverso spazi culturali, mostre, itinerari e rigenerazione urbana.
Ogni «sguardo» si traduce in progetti emblematici, focus e in un ricco panorama di interventi diffusi sul territorio. Buona corsa, Catania!