Due immobili abusivamente occupati sgomberati a Palermo: la svolta per due famiglie in attesa
Due case tornano alla legalità, assegnate subito a chi ne ha diritto. Una scena di rigore e speranza nel cuore della città.

Nel silenzio carico di emozione di un appartamento nel quartiere Bonagia e di un altro nella zona Noce, si è concluso un capitolo di illegalità: due immobili occupati abusivamente sono stati sgomberati e restituiti al patrimonio pubblico. Ma non si tratta di un semplice sgombero, bensì di un gesto simbolo di speranza e giustizia sociale. Queste case, destinate a alloggi popolari, saranno infatti assegnate a due famiglie che da tempo attendono, con graduatorie ufficiali, un tetto sicuro sotto cui ricominciare la propria vita.
La legalità prende forma
Le operazioni di rilascio, condotte con la presenza vigile della Polizia Municipale, sono il frutto di un impegno deciso dell’Assessorato all’Emergenza abitativa del Comune di Palermo guidato da Fabrizio Ferrandelli. L’assessore ha parlato di un “accompagnamento a rilascio” degli immobili, con la collaborazione di una ditta di traslochi incaricata di trasferire presso i magazzini comunali mobili e materiali trovati nei locali. Questo dimostra come il Comune stia agendo secondo un modello di piena trasparenza e rispetto della legalità, tutelando chi si trova nelle graduatorie e modellando interventi concreti e umani.
Dove accade
L’immobile di Bonagia, uno dei due sgomberati, è di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP), che ha garantito il supporto necessario alle operazioni di recupero. Il secondo appartamento liberato si trova nel quartiere Noce. Entrambi erano occupati senza titolo, ma sono tornati ufficialmente a disposizione per essere assegnati a chi ne ha diritto, spezzando una catena di illegalità che spesso priva i più bisognosi di un diritto fondamentale: la casa.
Numeri e contesto
In città come Palermo, dove l’emergenza abitativa coinvolge migliaia di famiglie, l’assegnazione degli alloggi secondo graduatorie trasparenti rappresenta una delle poche risposte concrete. Non è un caso isolato: solo negli ultimi mesi, grazie a un lavoro capillare, il Comune ha proceduto anche al recupero di immobili confiscati alla mafia e al loro inserimento nelle graduatorie per le assegnazioni sociali. Questi interventi sono la risposta a un fenomeno diffuso di occupazioni abusive che condizionano la sicurezza e il diritto all’abitare di centinaia di persone.
Un percorso di legalità e diritti
“Continuiamo a ritmo serrato a praticare la strada della legalità, a garanzia dei diritti di chi si trova in graduatoria”, ha sottolineato Ferrandelli, confermando come il Comune di Palermo stia lavorando con determinazione per garantire la casa a chi ne ha bisogno, liberando al contempo immobili pubblici usurpati. Il contrasto all’illegalità, infatti, non si limita allo sgombero ma si accompagna a una politica di assegnazione equa e trasparente, che permette alle famiglie in difficoltà di uscire da situazioni di precarietà.
Un segnale forte per la città
Questa operazione è un segnale forte durante una fase delicata per la città, dove l’emergenza abitativa si intreccia a questioni sociali ed economiche. Il ritorno alla legalità di questi immobili non rappresenta solo l’atto formale di uno sgombero, ma una prospettiva concreta di inclusione e di futuro per due famiglie e un esempio di come la giustizia possa concretizzarsi anche attraverso l’azione amministrativa.