Accoglienza
Migranti, a Lampedusa "Luci di speranza" per ricordare le vittime del naufragio 2023
L'iniziativa promossa da Mediterranean Hope, chiese evangeliche in Italia, l'Ufficio per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso dell'Arcidiocesi di Agrigento, la parrocchia San Gerlando

Si chiamerà “Luci di speranza” la commemorazione interreligiosa in programma il 3 ottobre a Lampedusa. L’iniziativa, promossa ogni anno nel giorno del tragico naufragio del 2013, è organizzata da Mediterranean Hope — il programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia — insieme all’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Agrigento, alla parrocchia di San Gerlando dell’isola e con la partecipazione dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.
La cerimonia, dedicata alle 368 vittime di allora e, più in generale, a tutte le persone morte o disperse nel Mediterraneo, si terrà alle 18 nella parrocchia di Lampedusa.
“Come ogni anno siamo a Lampedusa come chiese protestanti in Italia, insieme a chi vuole unirsi a noi, per ricordare il naufragio di dodici anni fa”, spiega il pastore Peter Ciaccio, membro del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. “Oltre a essere stata una tragedia immane — sottolinea —, è un avvenimento simbolo di quanto continua a succedere ora. Migliaia e migliaia di persone muoiono in questo tratto di mare perché non vogliamo accoglierle, perché le nostre leggi vietano loro modalità legali e sicure di viaggio, perché c’è un largo consenso affinché accada qualunque cosa pur di non ‘farli venire qui’. È una delle tante tragiche ingiustizie che avvengono oggi nel mondo, ma è una delle poche dove noi, italiane e italiani, possiamo effettivamente fare qualcosa per evitare che accadano. In questo caso particolare — conclude il pastore —, non ci è concesso di dichiarare la nostra impotenza: possiamo e dobbiamo accogliere queste persone e, insieme a loro, costruire una società più giusta per tutte e tutti”.
Alla celebrazione interverranno, oltre al pastore Ciaccio, Sara Comparetti, vicepresidente della FCEI; le operatrici e i volontari di Mediterranean Hope; la coordinatrice del progetto, Marta Bernardini; il direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Agrigento, Luca Camilleri; il parroco di San Gerlando, Carmelo Rizzo; e l’imam Kheit Abdelhafid, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.