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Caltagirone, la sanità al «punctum dolens»: sindaco denuncia il taglio di 25 posti letto (4 in cardiologia)

Caltagirone: taglio di 25 posti letto (4 in cardiologia), il sindaco Roccuzzo protesta per il depotenziamento dell'ospedale che serve un vasto territorio interprovinciale

Redazione La Sicilia

29 Settembre 2025, 16:51

29 Settembre 2025, 16:48

Caltagirone, la sanità al «punctum dolens»: sindaco denuncia il taglio di 25 posti letto (4 in cardiologia)

Caltagirone. La sanità sempre «punctum dolens» per Caltagirone e gli altri centri del comprensorio. Tante volte, anche nel recente passato, le popolazioni di questo territorio sono scese in piazza o si sono rese protagoniste di iniziative con cui hanno manifestato il proprio forte dissenso verso decisioni ritenute palesemente penalizzanti. Anche negli ultimi, da Palermo, non sono arrivate notizie rassicuranti. A destare preoccupazioni è la proposta di riordino della rete ospedaliera siciliana, presentata dall’assessorato regionale alla Sanità e approvata a maggioranza dalla Commissione Salute all’Ars. Il sindaco Fabio Roccuzzo la contesta apertamente.

«Ancora una volta - dichiara il sindaco - Caltagirone e il suo territorio vengono penalizzati, con una decurtazione di 25 posti letto, 4 dei quali in Cardiologia. È inaccettabile che la Regione e, in particolare, l’assessorato regionale alla Sanità non colgano sino in fondo la valenza delle aree interne dell’Isola e, fra queste, di un’area come la nostra, che paga già lo scotto della distanza da Catania e che pure rappresenta più di un terzo del territorio dell’intera provincia. Il nostro ospedale - continua il sindaco di Caltagirone - è un avamposto per i cittadini non soltanto dei comuni del Calatino, ma anche di alcuni centri delle province di Caltanissetta, Enna e Ragusa, e svolge quindi una funzione essenziale per un ampio territorio che è anche interprovinciale. Merita, quindi, più rispetto e concrete attenzioni, così come le comunità che insistono nel suo bacino».

«La mia non vuole essere una guerra fra città e ospedali - prosegue Roccuzzo - ma è chiaro che vivere a pochi minuti dal capoluogo e dai suoi nosocomi e vivere, invece, a 70, persino 90 chilometri non è la stessa cosa, perché la notevole distanza e gli inevitabili, lunghi tempi di percorrenza, anche in considerazione di una strada “difficile”, con la Ss 417 Catania-Gela e delle debolezze strutturali dell’intera rete viaria, si traducono in gravi rischi per la salute di tanti utenti».

Secondo il primo cittadino di Caltagirone, anche il progressivo depauperamento di servizi di primaria importanza, come quelli sanitari, si inserisce nel tema delle aree interne sempre più penalizzate, lo spopolamento delle quali, lungi dall’essere la causa, è invece l’effetto di questo trend.

«Rivendico con forza - conclude - il diritto alla difesa del nostro territorio. Mi auguro che, in sede regionale, si rimedi all’errore e che il piano di riordino, prima che sia troppo tardi, venga rivisitato e adeguato avendo l’obiettivo prioritario di garantire l’equità nella dotazione dei posti letto. E che siano in tanti a sposare questa giusta causa, nell’interesse superiore delle nostre comunità».