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il dramma

Emergenza idrica nel Trapanese: a Palermo i sindaci chiedono interventi immediati

La Regione promette l'interconnessione col lago Arancio in tre settimane, chiesta una commissione d'inchiesta

Laura Mendola

27 Novembre 2025, 09:29

Lago Arancio

Il lago Arancio

La crisi idrica che sta colpendo il territorio trapanese entra in una fase critica. I sindaci della provincia, riuniti ieri con il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, hanno avanzato richieste precise e urgenti: sospendere i prelievi per uso irriguo dalla diga Garcia «Mario Francese», stanziare 30 milioni di euro per l’installazione dei contatori nei Comuni e avviare subito le procedure per la costruzione di due nuovi dissalatori, da affiancare a quello già operativo a Trapani.

Le promesse della Regione

Sammartino ha assicurato che entro tre settimane sarà attivata l'interconnessione tra il lago Arancio e la diga Garcia, un'opera considerata strategica per tamponare l’emergenza. I sindaci, tuttavia, hanno chiesto anche l'istituzione di una commissione d'inchiesta regionale per chiarire le responsabilità legate allo svuotamento della diga Garcia, evento che ha aggravato la carenza d’acqua.

Le richieste dell’Ati Trapani

L'Ambito territoriale idrico di Trapani, guidato da Francesco Gruppuso, ha inoltrato alla Regione una richiesta di finanziamento da 170 milioni di euro per sostituire le reti idriche ormai fatiscenti e migliorare i sistemi di depurazione. Nell'incontro, i sindaci hanno sollecitato almeno 40 milioni dai fondi della concertazione regionale (azione 2.5.1) e l'interconnessione tra il sistema di sovrambito Montescuro Ovest e quello della provincia di Palermo.

Interventi immediati

Nel frattempo, l’Ati Trapani ha redistribuito 50 litri al secondo dal sistema Bresciana ai Comuni del Montescuro Ovest, nel tentativo di alleviare le criticità più gravi. Si lavora inoltre al collegamento dei pozzi Inici, con un intervento straordinario di Sicilacque previsto entro dieci giorni.