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Il fatto

Il segretario generale del Comune di Trapani risponde ad Antonini: «Lavoriamo rispettando la legge»

Panepinto esce allo scoperto dopo le accuse del patron delle società sportive e le invettive sui consiglieri assenti

29 Ottobre 2025, 08:47

Il segretario generale del Comune di Trapani risponde ad Antonini: «Lavoriamo rispettando la legge»

A Trapani continua il dibattito politico e istituzionale attorno a due nodi centrali: la convenzione per l’utilizzo del palazzetto dello sport e la presunta decadenza di otto consiglieri comunali. Al centro delle polemiche, il patron della squadra di basket Trapani Shark, Valerio Antonini, oggi anche leader del movimento politico “Futuro”, che accusa l’amministrazione di immobilismo e irregolarità. Secondo Antonini, la convenzione che consente alla squadra di disputare le gare nel palazzetto è pienamente valida e non necessita di revisioni. Contestualmente, sostiene che otto consiglieri di maggioranza, assenti per tre sedute consecutive, debbano essere dichiarati decaduti. Tuttavia, su questo punto, la normativa prevede passaggi formali precisi, tra cui una delibera consiliare, che dovrà essere adottata.

Il segretario generale del Comune, Giovanni Panepinto, interpellato sulla vicenda, ha rilasciato al nostro giornale una dichiarazione sobria: «Gli uffici comunali lavorano ogni giorno nel rispetto della legge e nell’interesse della comunità di Trapani». Panepinto, anch'egli bersaglio delle critiche di Antonini nei suoi podcast social, ha preferito non entrare nel merito delle accuse, alcune delle quali toccano anche aspetti personali e politici del suo passato da deputato regionale del Partito Democratico. «Non mi lascio distrarre – ha aggiunto – il mio compito è garantire il corretto funzionamento della macchina amministrativa. Il caso del palazzetto va chiarito al più presto, nell’interesse di tutti».

La data indicata da Antonini come ultimatum è il 15 dicembre: se non si troverà una soluzione, la squadra potrebbe trasferire le gare ufficiali in un’altra città. Nel frattempo, sia il sindaco Giacomo Tranchida che Antonini dispongono di pareri legali di parte, ma nessuno dei due ha scelto di renderli pubblici. Una situazione che alimenta incertezza e prolunga una tensione che rischia di danneggiare l’immagine della città, distraendo l’attenzione da altre urgenze amministrative e sociali. Antonini una dichiarazione su quest'ultimo aspetto l'ha fatta: «Se il sindaco Tranchida dichiarerà terminata la convenzione – dice – a parte ricorrere al Tar, saremo in difficoltà finanziaria e chiederemo una “convenzione ponte” con tutti i crismi, anche se temo metteranno dentro tutta una serie di costi per tentare di asfissiarci».

Il clima, come si può capire, resta teso, con una città che osserva e attende risposte concrete. Il futuro del palazzetto, della squadra e della tenuta istituzionale del consiglio comunale si intrecciano in una partita che, al momento, si gioca più sui social che nelle sedi ufficiali.