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IL VOTO

Occhi puntati sulla Calabria: test che mette a nudo i contrasti nel centrodestra

Affluenza in leggera crescita rispetto alle ultime elezioni. alle urne guarda anche il centrosinistra dopo la sconfitta nelle Marche

Redazione La Sicilia

05 Ottobre 2025, 22:39

06 Ottobre 2025, 10:28

Occhi puntati sulla Calabria: test che mette a nudo i contrasti nel centrodestra

Occhi puntati sulla Calabria. Al nuovo test regionale guarda il centrosinistra dopo la sconfitta nelle Marche, ma soprattutto il centrodestra anche come cartina di tornasole dei pesi nella coalizione in vista della composizione delle candidature per le elezioni di fine novembre che ancora tarda ad arrivare. E a pesare, ancora una volta, è soprattutto la questione della Campania. Se qualche giorno fa, infatti, la candidatura del fedelissimo della premier Edmondo Cirielli veniva data par fatta con il placet di tutte le forze della coalizione, nelle ultime ore le cose sembrano essersi complicate. Soprattutto per la tensione tra FI ed FdI. Dal partito di Tajani smentiscono un aut aut azzurro sul viceministro per le sue dimissioni dal governo in caso di sconfitta e anche fonti di FdI fanno sapere si dimetterà solo se vincerà. Ma in una nota azzurra, si cita, pur negandolo ("Non ne sono a conoscenza», dice Fulvio Martuscello), un ipotetico 'lodo Ciriellì. Che prevederebbe, in caso di sconfitta, la garanzia di una ricandidatura alle politiche 2027 e la primogenitura sulle liste di FdI in Campania.

Insomma i nervi sono tesi. E lo fa capire anche la battuta al vetriolo di Martusciello sul "lodo2 con riferimento alla legge ex Cirielli: «se firma speriamo non finisca come su un altro lodo...». Insomma, gli umori, non sembrano esattamente sereni.
Intanto alla Calabria si guarda anche per l’incognita affluenza. Il dato per il momento, in questo senso, parrebbe confortante: alle 19 l’affluenza si è infatti attestata sul 23,2% in leggera crescita rispetto al 22,6 delle precedenti elezioni.

Il voto calabrese vede la sfida tra l’azzurro Roberto Occhiuto che corre per il bis con l’appoggio di tutto il centrodestra e l’europarlamentare M5s Pasquale Tridico per il campo largo, con l’outsider Francesco Toscano. Domenica 12 e lunedì 13 ottobre si voterà, invece, per la Toscana con un’altra sfida a tre tra il governatore uscente Eugenio Giani, sostenuto dalla coalizione progressista, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi che corre per il centrodestra e l’attivista di sinistra Antonella Bundu per la lista Toscana rossa.

La stagione delle regionali autunnali proseguirà poi a fine novembre con Veneto, Puglia e Campania, ma la data da segnare con un circoletto sul calendario è quella del 25 ottobre, la dead line per la presentazione delle liste. Il centrodestra, dunque, ha tempi stretti per chiudere la partita con la Lega che resta in pressing e chiede di fare presto. Nella maggioranza per la Puglia prende sempre più quota l’ipotesi di un civico a sfidare Antonio Decaro. E il nome in pole è quello dell’imprenditore Luigi Lobuono, vicino a FI, dopo che Mauro D’Attis ha fatto un passo indietro. Con la Campania in alto mare resta, invece, sempre in quota per il Veneto, il nome del leghista Alberto Stefani. Ma la questione non sarebbe ancora del tutto chiusa almeno per due questioni. La prima è quella relativa a una possibile lista Zaia o il Doge, comunque, candidato come capolista della Lega. Ipotesi che vedono freddi Fratelli d’Italia, primo partito della coalizione di centrodestra, che vorrebbero dunque, anche a fronte di un governatore leghista, mantenere la leadership in consiglio. La seconda questione aperta è quella della Lombardia con il partito della Meloni che avrebbe chiesto assicurazioni in caso di ok a un candidato leghista per il Veneto su un proprio nome per la corsa in quella Regione nel 2027.

In una situazione, dunque, ancora complessa da districare non sarebbe ancora stato messo in calendario un vertice di maggioranza per siglare l’intesa finale. Il tempo stringe ma si attende comunque l’esito della Calabria per provare a superare l'impasse