Nel nisseno prove di dialogo nel centrodestra per sanare le vecchie spaccature
Mancuso (FI) fiducioso ma Catania (FdI) gli ricorda che «servono lealtà e rispetto dei patti politici»

Il centrodestra nisseno fa le mosse timide di dialogo (l’iniziativa è dei moderati) dopo la spaccatura alle Provinciali. Una coalizione che tende a dividersi e se alle Provinciali (dove non votavano i cittadini) è stato eletto Walter Tesauro, un presidente di centrodestra, è andata molto male nel 2024 a Gela dove la spaccatura di una coalizione che aveva la vittoria in tasca, ha consegnato la città alle forze di centrosinistra e civiche.
Le elezioni Regionali 2026 non sono così lontane e ci sono anche le Amministrative in alcuni Comuni: così nel centrodestra si aprono spiragli di dialogo. A livello provinciale ma pure a Gela dove il 18 ottobre i litigiosi alleati tornano a riunirsi un anno e mezzo dopo la sconfitta. Il deputato e coordinatore provinciale di FI Michele Mancuso, demiurgo dell’operazione «Tesauro sindaco/presidente», è ottimista sulla possibilità che la coalizione provinciale possa ricompattarsi trovando la giusta sintesi. Per lui le spaccature si verificano perché nelle piccole province «si innescano meccanismi personali che vanno oltre le regole di un tavolo politico-istituzionale». Tutta colpa di questioni locali e piccole pretese insomma. Ma non la pensa così FdI con il sindaco di Mussomeli Giuseppe Catania, dirigente di FdI che le frecciate a Mancuso le lancia senza mezzi termini.
«Gli accordi e le intese — anche all’interno della stessa area politica — dice Catania — possono essere portati avanti soltanto con chi, nel tempo, ha dimostrato di rispettarli. La politica, se vuole conservare credibilità, deve basarsi su coerenza e lealtà, non su convenienze del momento». Il primo cittadino di Mussomeli ed ex deputato ricorda, inoltre, un punto fermo stabilito in precedenti incontri tra le forze del centrodestra. «È bene ricordare — dice — che uno degli accordi sanciti in passato prevedeva che il partito di centrodestra che avesse espresso il candidato sindaco del capoluogo della provincia nissena non avrebbe potuto rivendicare anche il diritto di indicare il candidato alla presidenza del Libero Consorzio di Caltanissetta. Gli impegni presi vanno rispettati, altrimenti ogni intesa perde valore».
«La credibilità non si conquista con le dichiarazioni d’intenti che lasciano il tempo che trovano, ma con i comportamenti coerenti e con il rispetto della parola data. Solo così — conclude — si costruisce una coalizione solida e realmente credibile agli occhi dei cittadini».