Società
Il museo Tempo di Canicattini Bagni: un viaggio tra memoria, identità e radici
Il nome è l'acronimo di Tessuto, Emigrazione e Medicina popolare
Una delle sale del museo Tempo
Un museo dedicato al tempo, al suo fluire e alle memorie che custodisce. Un museo che prende il nome proprio dal tempo e – appunto – a lui si ispira, con itinerari che attraversano sale sospese tra passato e presente. Tempo è l’acronimo di Tessuto, Emigrazione e Medicina Popolare, i tre cardini attorno a cui ruota il museo di Canicattini Bagni, luogo dove le radici più autentiche di una comunità vengono rievocate attraverso reperti che raccontano la vita quotidiana della gente del Novecento.

Gli spazi museali di Canicattini Bagni sono inseriti nella Rete dei musei comunali della Sicilia, iniziativa promossa da Anci Sicilia che ha visto ad oggi l’adesione di circa 100 Comuni e 200 musei attraverso una formale delibera di giunta comunale. L’iniziativa, cui è dedicato il portale musei-sicilia.it, ha come obiettivo valorizzare e migliorare i singoli musei comunali sotto molteplici punti di vista e promuovere ancor di più il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso.
Il viaggio nella memoria comincia nel cuore dei Monti Iblei, dove sorge Canicattini Bagni, cittadina ricca di architetture in stile Liberty, un tempo feudo nobiliare oggi trasformato in borgo vivace e accogliente.
Tra i tanti modi di raccontare la storia dell’emigrazione siciliana, il Museo Tempo sceglie di farlo attraverso le vicende delle famiglie emigrate oltreoceano in tre grandi ondate migratorie: dalla fine dell’Ottocento fino al secondo dopoguerra. Storie di uomini, donne e ragazzi partiti con le tasche vuote, il cuore colmo di speranza e le valigie di cartone legate con lo spago, contenenti sogni e poche certezze.

Ospitato all’interno dei locali di Palazzo Cassarino, elegante edificio in stile Liberty dei primi del Novecento, il museo fu costruito grazie anche ai contributi inviati dai migranti che, una volta trasferitisi in America, continuarono a sostenere le famiglie rimaste in Sicilia.
In questo luogo della memoria e delle radici si conservano storie di vita autentiche, soprattutto nella sezione dedicata all’Emigrazione, una delle tre aree principali del museo, dove vengono organizzate visite guidate e attività esperienziali. Il percorso espositivo include:
• fotografie d’epoca
• lettere d’amore
• registri
• bauli con corredi femminili
• biglietti d’imbarco
• abiti
• cartoline di luoghi e negozi di italiani in America
Oggetti carichi di emozioni che accompagnano il visitatore in un viaggio immersivo, fino alla ricostruzione della scena dell’imbarco su navi transoceaniche, per rendere tangibile l’addio alla propria terra.
Il museo opera attivamente sul territorio, valorizzando il patrimonio materiale e immateriale attraverso progetti di ricerca, percorsi formativi, attività di alternanza scuola-lavoro e iniziative con le istituzioni.
Uno dei percorsi più coinvolgenti per i turisti delle radici è la possibilità di risalire alla propria storia familiare con la ricostruzione dell’albero genealogico, primo passo per scoprire le vite, i luoghi e i mestieri degli antenati.
Sono previsti anche:
• itinerari gastronomici
• degustazioni
• attività didattiche per scuole di ogni ordine e grado
• laboratori sugli antichi mestieri (tessitura, lavorazione della pietra, sartoria)
Un pezzo di storia
Il museo, che si trova in via De Pretis, nei locali che un tempo ospitavano un orfanotrofio, ha preso vita grazie alla passione per il passato e alla volontà di salvaguardare usi e costumi popolari da parte di un gruppo di studiosi locali: Tanino Golino, Paolino Uccello, Carmelo Santoro e Cettina Uccello.
Spinti dal desiderio di non perdere un patrimonio fatto di tradizioni, hanno recuperato le usanze legate alla lavorazione della canapa e del lino, dando forma a un autentico spaccato di vita contadina, con radici che affondano nel Medioevo e arrivano fino agli anni Venti del Novecento.
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Amori e telai
Dopo il percorso sull’emigrazione, si accede alla sezione dedicata al Tessuto, dove la donna è celebrata come cuore pulsante della casa. Stoffe e ricami raccontano i momenti più intimi della vita femminile: dal corredo nuziale a quello dei bambini.
Il telaio, vero protagonista, esalta la maestria femminile: più il baule era ricco di ricami, più la sposa era considerata prestigiosa. Il corredo veniva mostrato con orgoglio nella casa della promessa sposa, simbolo di laboriosità e prestigio familiare.
Antichi rimedi
Le ultime sale del museo sono tra le più affascinanti: raccontano la medicina popolare, i filtri d’amore, i riti contro il malocchio e le credenze magiche tramandate nei secoli.
Vi sono esposti:
• piante medicinali
• pigmenti naturali per tingere tessuti (in uso già nell’Antico Egitto)
• alambicchi, vasi e antichi contenitori
• filtri amorosi, come la bizzarra mistura che univa peli della barba di un monaco con il sangue mestruale che, secondo una credenza arcaica, doveva servire per far innamorare un uomo
Un mondo fatto di riti, radici essiccate, incanti e nenie, che raccontano la saggezza e la spiritualità di un tempo.
L’Ecomuseo degli Iblei
Ci sono dei luoghi nella Sicilia orientale che offrono ai visitatori un’esperienza unica alla scoperta delle antiche tradizioni popolari e della biodiversità.
Tra gli undici ecomusei riconosciuti in Sicilia c’è anche quello di Canicattini Bagni per valorizzare le ricchezze etnoantropologiche dei Monti Iblei.
Siamo in provincia di Siracusa e l’idea di una collaborazione tra diverse realtà, che comprende i comuni di Canicattini Bagni, Floridia, Sortino, Noto, Siracusa, Ferla, Cassaro, Buccheri, Palazzolo Acreide, nasce dalla necessità di rafforzare lo scambio di esperienze e diversificare l’offerta dei musei presenti nel territorio, valorizzando l’esistente non da soli, ma insieme.
L'Ecomuseo punta dunque a valorizzare il patrimonio naturale, storico e culturale del territorio, promuovendo un turismo sostenibile e consapevole.
Il territorio e le tradizioni gastronomiche. Tra i tanti motivi per visitare un territorio così ricco non può certo mancare quello legato alla cultura gastronomica: tra le tante prelibatezze del luogo, spicca la ‘nfigghiulata di Canicattini Bagni, caratterizzata da un impasto che contiene un ripieno di erbe aromatiche, in particolare la nepitella, che cresce abbondantemente nel territorio. Le nfigghiulate sono un esempio di etnobotanica siciliana e sono strettamente legate a Canicattini Bagni, dove la nepitella è una pianta molto diffusa e dove si organizzano eventi dedicati alla sua preparazione.
Paolo Amenta, presidente dell’Anci Sicilia e sindaco di Canicattini Bagni: “Il museo è la finestra che fa scoprire un territorio, un luogo di identità che caratterizza culturalmente una comunità. Anche nel mio comune negli ultimi anni la percezione del ruolo sociale delle istituzioni museali è profondamente mutata. Da spazio chiuso e autoreferenziale, di mera conservazione della memoria, il museo è passato ad essere considerato sempre di più come un’istituzione aperta, un operatore culturale a servizio del pubblico, attivo nella diffusione del sapere scientifico, storico ed artistico”.
Per avere ulteriori informazioni sugli spazi museali di Canicattini Bagni e sugli altri musei aderenti alla Rete è possibile visitare il portale musei-sicilia.it o scrivere a museisicilia@anci.sicilia.it


